EPARM Forum 2016

Segnaliamo il secondo EPARM Forum, che si terrà in Italia presso il Conservatorio di Vicenza dal 20 al 22 aprile 2016. Qui il link alla pagina dell’Association Européenne des Conservatoires, Académies de Musique et Musikhochschulen (AEC) di Brussels che annuncia l’incontro.

Struttura dell’EPARM Forum 2016
Quest’anno la piattaforma AEC sulla ricerca artistica in musica EPARM si svolgerà in forma di Forum, come già sperimentato nell’edizione di Stoccolma 2014 e tratterà i temi più rilevanti proposti durante la Conferenza EPARM svoltasi a Graz lo scorso anno. Dopo una prima giornata dedicata all’apertura dei lavori che vedrà come relatore principale l’ex deputato europeo e Ministro On. Luigi Berlinguer, nel secondo giorno si concentreranno i momenti di discussione e confronto, mentre nell’ultima giornata si svolgerà una Tavola Rotonda in collaborazione con RAMI (Associazione per la Ricerca Artistica Musicale in Italia) dedicata ad un approfondimento sui modelli di partnership e collaborazioni interdisciplinari ed interistituzionali, legate in particolare allo sviluppo della ricerca artistica.

Discussione di importanti temi riguardanti la ricerca artistica in musica (in lingua inglese)
La giornata di Giovedì sarà dedicata alla discussione e al dibattito aperto sui temi individuati durante le precedenti edizioni di EPARM come punti più emergenti dell’agenda per lo sviluppo della ricerca artistica. La formula dell’EPARM Forum prevede una breva presentazione per ogni tema individuato che faccia da introduzione alle discussioni di gruppo. I quattro temi identificati sono i seguenti:

  • Metodologia: quali paradigmi metodologici si stanno generando nell’ambito della ricerca artistica? Quali sono le problematiche che maggiormente si legano a questo aspetto e che vanno più chiaramente delineandosi nelle esperienze pratiche, alcune avviate ormai da una decina di anni?
  • Risorse e Archivi: un accesso informato alle fonti da parte dei musicisti ricercatori e un servizio efficiente da parte delle biblioteche sono requisiti indispensabili per lo sviluppo della ricerca artistica. Come affrontare i problemi legati alla conservazione del patrimonio, alla dematerializzazione digitale delle fonti, all’interno di un nuovo senso di relazione tra fruitori e documenti storici?
  • Criteri: sviluppo e messa a punto di un corpus di criteri di riferimento per la ricerca artistica in musica – scambio di esperienze e buone pratiche.
  • Impatto: l’impatto come elemento di fondamentale importanza nella valorizzazione della ricerca artistica: impatto sull’ambiente dell’Alta formazione musicale, sullo sviluppo artistico in tale ambito, su nuovi modi di trasmissione della conoscenza.

Tavola Rotonda – con RAMI (con traduzione simultanea in italiano)
Nella mattinata di Venerdì un panel internazionale di esperti del settore affronterà il tema “Dalle attività di network alla cooperazione interistituzionale: come evolve il sistema dell’Alta formazione artistica musicale verso la creazione di un ‘ambiente di ricerca’ capace di dare forma ad una figura di musicista europeo volto al futuro, ma toccato dalla storia, in una dimensione di ricerca intellettuale e artistica incorporata nella pratica musicale. Esempi di buone pratiche, modelli internazionali, strategie e previsioni condivise sugli sviluppi delle infrastrutture per la ricerca artstica”.

Considerato il taglio istituzionale degli argomenti trattati dal relatore principale e dalla Tavola Rotonda, l’AEC invita in particolare i Direttori dei Conservatori e le figure di spicco istituzionale a partecipare all’evento, al fine di alimentare il dibattito su questo tema strategico attraverso il confronto con i responsabili internazionali delle attività di ricerca nel campo dell’Alta formazione musicale.

Nella speranza di incontrarvi a Vicenza vi porgiamo i migliori saluti

Il Gruppo Preparatorio AEC EPARM

Approvato il decreto milleproroghe. E con esso l’equipollenza dei diplomi v.o. fino al 2017

Con la conversione definitiva del Decreto Legge 30.12.2015 n.210 (c.d. Milleproroghe) viene confermata, attraverso l’inserimento del comma 10-ter  dell’art.1, l’estensione dell’equipollenza prevista dalla legge 24 dicembre 2012, n. 228 ai diplomi di vecchio ordinamento conseguiti fino a dicembre 2017.

Il deputato PD Franco Ribaudo, autore dell’emendamento accolto nella Legge di conversione ha dichiarato:

«Finalmente possiamo dire di averla spuntata, dopo anni di battaglie parlamentari; ricordo infatti che sono stati prodotti diversi atti: interrogazioni, risoluzioni ed emendamenti. Grazie al sostegno dei colleghi del Partito Democratico Censore, Culotta, Iacono, Speranza, Tentori e  Ventricelli che hanno sposato questa causa per eliminare ogni discriminazione di trattamento per gli studenti dei conservatori e delle accademie che hanno frequentato i corsi di vecchio ordinamento. E’ nostra intenzione eliminare ogni forma di disparità temporale, facendo salvo il corso di studi e non la data del conseguimento del diploma […] La proroga al 31 dicembre 2017 è senza dubbio un’importante atto di indirizzo per il Governo che entro il 2018 attuerà la riforma».

Qui il testo della conversione in legge.

La protesta, la proposta.

 

La giornata nazionale dell’Alta Formazione proclamata dall’assemblea congiunta dalle Conferenze nazionali dei Presidenti, dei Direttori e dei Presidenti delle Consulte degli studenti dei Conservatori statali e non statali per il 13 febbraio u.s. e che si sta in realtà prolungando per tutto il mese, ha visto susseguirsi diverse iniziative in vari Conservatori italiani, che il sito della Conferenza dei Direttori ha raccolto in un quadro sinottico assai chiaro e ben fatto.

A oggi 25 febbraio, ma il quadro è chiaramente suscettibile di aggiornamenti, le iniziative di cui si dà conto sono circa 160; la tabella contiene però complessivamente 76×14= 1064 campi, la stragrande maggioranza dei quali sono dunque vuoti.

Gli Istituti che hanno organizzato almeno un evento sono 61 sui 76 totali; del tutto assenti i Conservatori di Benevento, Latina, Frosinone, Matera, Monopoli, Salerno e Vicenza, gli I.S.S.M di Gallarate, Nocera Terinese, Ravenna, le tre Istituzioni autorizzate a rilasciare titoli Afam ( la Scuola di Fiesole, la Civica di Milano e la Saint Louis di Roma), ma soprattutto i Conservatori di Roma e Napoli. Un altro Conservatorio di grandi dimensioni, quello di Milano, ha inserito come manifestazione per il giorno 13 una masterclass di liuto, e ha poi aggiunto all’elenco altre iniziative relative a sue rassegne interne già programmate, così come hanno fatto molti altri Istituti. Un altro, quello di Cagliari, ha inserito nello schema gli esami finali di arpa, canto, pianoforte e flauto.

Nel complesso, delle 76 Istituzioni considerate solo una quarantina hanno promosso concerti e altre manifestazioni realmente concepite per la mobilitazione proclamata, o hanno quantomeno accompagnato concerti già previsti con comunicati, volantini o interventi sul tema.

Risulta evidente a colpo d’occhio l’impegno dei Conservatori e Istituti siciliani, che ha poi portato alla manifestazione comune del 19 febbraio ad Agrigento, che sarà poi replicata il 27 a Palermo, mentre altre scuole, come ad esempio il Conservatorio di Como, hanno preferito puntare maggiormente su momenti di incontro e dibattito pubblico.

Sempreché non manchi nulla, dal prospetto parrebbe emergere un impegno assai modesto, per non dire inesistente, da parte di alcune delle Istituzioni più grandi, e soprattutto da parte di quelle ubicate nelle città più grandi. Un dato un po’singolare, per una protesta che nasce da una mozione approvata all’unanimità e senza astenuti dalle tre Conferenze sopracitate; un dato che suggerisce forse qualcosa circa una riorganizzazione geografica complessiva che da molte parti si dà ormai come ineluttabile.

Il Conservatorio e la città: il caso Alessandria

Non capita spesso che un’associazione di commercianti e artigiani si esprima circa il ruolo e la funzione di un Conservatorio di Musica all’interno del tessuto cittadino.

La presidente di Confesercenti di Alessandria Manuela Ulandi lo ha fatto: ha scritto e diramato questo comunicato, in cui tra l’altro dice:

«Questo, oltre ad essere un privilegio culturale e formativo, ha un’importante ricaduta sull’economia della nostra città. Parliamo di centinaia di persone tra docenti, studenti, i loro genitori, collaboratori amministrativi e ospiti che raggiungono Alessandria e la “vivono”, attraverso i servizi che essa offre. Tanti sono, poi, gli studenti stranieri che arrivano, soprattutto dall’est del mondo per studiare nella nostra Scuola di musica, che rappresenta un valore per la nostra collettività […] La musica e la sua storia sono la colonna portante dell’Italia che ci caratterizza nel mondo come patria del bel canto, con orchestre e cori ammirati ad applauditi ovunque. Chiediamo anche noi al Governo ed a tutte le Istituzioni di essere vicini ai Conservatori e alle loro esigenze e di inserirle tra le priorità nell’ordine del giorno dei prossimi lavori».

La lettera si aggiunge a quella indirizzata dal sindaco di Alessandria Maria Rita Rossa il 18 febbraio al Ministro Giannini e al Presidente del Consiglio per esprimere il suo sostegno alla mobilitazione dei Conservatori italiani.

Le tre priorità politiche del Ministro attorno al tema dell’Afam: un caso di autocitazione?

Il 30 novembre scorso è stato pubblicato l’Atto d’Indirizzo «concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il 2016». Trattasi di 20 punti, e gli ultimi 3 riguardano per l’appunto l’Afam (prot38_30_11_2015).

Li si confronti con un documento vecchio di oltre un anno,  risalente al 13 ottobre 2014, con cui si annunciava la nascita del Cantiere Afam. Vi si leggeva:

«Fra gli obiettivi del cantiere, la rivisitazione della governance delle Istituzioni dell’AFAM, la razionalizzazione della distribuzione dell’offerta formativa secondo precisi criteri e indicatori di accreditamento, l’avvio di percorsi formativi di III livello (dottorati), nuove regole di distribuzione del finanziamento ordinario con l’individuazione di quote premiali crescenti. Si parlerà anche di stato giuridico del personale e valorizzazione delle rispettive specificità, principi su cui sarà predisposto il nuovo regolamento sul reclutamento del sistema AFAM. Il cantiere si occuperà anche della valorizzazione e valutazione dei titoli artistici, della mobilità studentesca e dei processi di internazionalizzazione dell’offerta formativa».

Quali le misteriose differenze tra i due documenti?

 

Di lotta e di governo: risoluzione PD in Regione Emilia Romagna sulla situazione Afam

Nella regione che conta 5 Conservatori (Parma, Bologna, Piacenza, Ferrara, Cesena) e 4 I.S.S.M. (Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti, Modena e Carpi, Ravenna, Rimini) il consigliere regionale e Segretario del Partito Democratico dell’Emilia Romagna Paolo Calvano ha presentato nei giorni scorsi una risoluzione in cui si chiede, tra l’altro, «un tavolo regionale di consultazione con gli Istituti musicali del nostro territorio al fine di favorire l’interlocuzione tra il livello politico-istituzionale e le Conferenze dei presidenti, dei direttori e dei presidenti delle consulte degli studenti» e in cui si rivolge tutta l’attenzione «alla protesta vivace e appassionata di chi lo scorso 13 febbraio ha chiesto che la riforma avviata nel 1999 prosegua e dia pieno riconoscimento ai nostri Conservatori e a chi vi studia e insegna». Qui il testo del comunicato stampa.

Dopo le richieste, ecco le domande: ennesima interrogazione per il Ministro.

Il deputato Angelo D’Agostino, del gruppo Scelta Civica per l’Italia, ha presentato il 25 febbraio u.s. un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministro Giannini (4-12235), in cui chiede «quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, anche in seno al Consiglio dei Ministri, per tutelare la formazione musicale nel nostro Paese alla luce della ferma presa di posizione assunta dalle Conferenze riunite dei presidenti, dei direttori e degli studenti dei conservatori statali e non statali».