La punta del diamante

Secondo l’ultimo rapporto Censis l’Alta Formazione Artistica e Musicale, per cui «si sta procedendo a predisporre il decreto attuativo sulle norme relative al reclutamento dei docenti» è «la punta di diamante dell’istruzione terziaria». Ciò in virtù dell’aumento degli iscritti nell’ultimo quindicennio (dai 54.984 del 1999-2000 agli 87.003 del 2015-2016: +58,2%) e del peso totale degli studenti stranieri (17% del totale e +10,7% degli iscritti 2015-2016 rispetto all’anno precedente. Tale apertura internazionale sarebbe però mal distribuita: in misura assai maggiore al Nord e al Centro, in misura più marginale al Sud e nelle Isole. E la crescita sembrerebbe in realtà in rallentamento nell’ultimo triennio: da 10,3% nel 2013-2014 rispetto all’anno precedente, a un più modesto 4,1% del 2015-2016 rispetto al 2014-2015.

Il Censis ha ritenuto di realizzare un approfondimento effettuando un’indagine tra i Direttori Afam: dei 136 consultati, solo 71 (52,2%) hanno risposto alle domande seguenti relative alle problematiche che affliggono il sistema:

Mancata emanazione dei decreti attuativi: 84,5%

Fondi insufficienti: 59,2%

Modalità di reclutamento obsolete e non meritocratiche: 53,5 % [Accademie 31,3%; ISSM 68,3%]

Revisione e innovazione dell’offerta formativa: 42,3%

Raccordo con la formazione pre-accademica: 40,8% [0,0% Accademie; 56,1% ISSM]

Raccordo col mondo del lavoro e della produzione artistica: 38%

Presenza eccessiva di precariato: 33,8%

Raccordo Afam-Università relativamente alla ricerca: 31% [Accademie 56,3%; ISSM 19,5%]

Governance: 29,6%

Valutazione e potenziamento Anvur: 19,7% [Accademie 62,5%; ISSM 7,3%]

Formazione e aggiornamento professionale: 14,1%

Obsolescenza dei laboratori e strutture didattiche: 14,1%

Esistenza di strutturazione e regolamentazione unica per realtà con obiettivi e caratteristiche diverse: 9,9%

Difficoltà a rispondere all’evoluzione e ai mutamenti della domanda: 9,9%

Eccessiva frammentazione dell’offerta sul territorio: 8,5%

Impatto dell’aumento dell’utenza: 4,2 % [Accademie 12,5%; ISSM 0,0%]

 

Queste le azioni suggerite per risolvere i problemi di cui sopra:

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Avversità

Sono stati pubblicati il resoconto e le proposte avanzate nell’ambito del convegno nazionale Licei Musicali: prospettive di stabilità tenutosi lo scorso 19 dicembre presso l’Aula Magna del Liceo «L. Bassi» di Bologna.

Al convegno ha partecipato anche la sen. Francesca Puglisi, responsabile scuola e università del Partito Democratico, che nel suo lungo e articolato intervento si è espressa con una franchezza fin qui piuttosto inedita nei confronti dell’operato del Miur e del precedente Ministro.

La nostra è la quinta

Il 23 dicembre u.s. il Ministro Fedeli ha comunicato le sue Priorità Politiche per il 2017, a un mese dall’analogo e precedente comunicato del Ministro Giannini.

Ritorna l’AFAM all’interno della Priorità n.5. Parola d’ordine, sempre la stessa: autonomia. «Intervenire, consolidandola e aggiornandola, sull’autonomia del sistema AFAM, dando piena realizzazione, mediante appositi regolamenti, a quanto previsto dalla legge 508/99, in particolare, reclutamento, governance, distribuzione territoriale e offerta formativa».

 

Fondazoni Lirico-Sinfoniche. Due mesi dopo “Teatri aperti”

Con la prima edizione di Teatri Aperti, l’iniziativa del MIBACT programmata per la giornata del 22 ottobre, anche il teatro ha avuto finalmente la sua Giornata: una conquista riservata negli anni alle più svariate e preoccupanti situazioni di minorità.

«Dagli spettacoli di teatro e danza ai concerti e alle opere liriche, dalle visite guidate alle prove aperte, dagli incontri con registi e artisti ai laboratori, e poi convegni, letture, conferenze e molto altro: nella giornata di sabato 22 ottobre in tutta Italia oltre 100 teatri apriranno le loro porte al pubblico per centinaia di iniziative, tutte a titolo gratuito». Cosa resta da dire, se non manifestare un plauso all’iniziativa?

Forse ritornare al principio e all’utilità stessa di questo tipo di proposte, che affollano ormai i nostri calendari trasformando appunto ogni giorno in Giornata, fino a rendere quasi impossibile, non ci fossero i social, ricordare gli appuntamenti,  fino a circoscrivere e a silenziare anche ogni dibattito, ogni appello, ogni voce critica: per gli altri 364 giorni stiamo tranquilli, di quella situazione non si parlerà più.

Ma forse siamo troppo disfattisti: tra niente e qualcosa, meglio qualcosa. Ne sembrano convinti in molti, alla luce del silenzio quasi totale, anche da parte degli insiders, sulle difficoltà in cui versa il teatro in Italia a seguito degli ultimi provvedimenti legislativi.

C’è stato sì un comunicato sindacale un po’ rituale in cui si dava conto delle quattro Fondazioni che hanno aperto le procedure previste dalla Legge 223 (Arena di Verona, Comunale di Bologna, Petruzzelli di Bari, Maggio Fiorentino), ma non pare affatto aver risvegliato un dibattito nemmeno nel perimetro angusto della Giornata. Anzi, Petruzzelli e Maggio risultano aver aderito all’iniziativa del Ministro Franceschini! C’è stato sì il mezzo fiasco dell’iniziativa in Emilia Romagna, dove appena due teatri risultano aver risposto all’appello; c’è stato sì il gruppo Facciamolaconta, costituito da 1.053 attori, che ha contestato l’iniziativa perché «male ideata e organizzata: una giornata gratis per il pubblico, con remissione totale per artisti, tecnici e produzioni, un irresponsabile gesto che ancora una volta non riconosce la dignità di un lavoro e ignora lo stato di crisi occupazionale del settore», e che ha osservato come appena un centinaio di teatri su duemila abbiano aderito. Ma non molto di più.

Ma ha senso “aprire” un teatro quasi fosse un museo, un monumento, un bene archeologico? Nel caso del museo la fruizione del visitatore è la stessa (al netto del pagamento del biglietto), ma nel caso di un teatro vuoto? Già, ma, si dirà, nel corso della giornata sono state programmate non solo visite para-autoptiche, ma anche spettacoli gratuiti per avvicinare il pubblico! Verissimo. Si è trattato però per lo più di prove aperte, non di spettacoli per cui si sarebbe pagato un biglietto. Dunque di un’iniziativa a costo zero per il Mibact. E se poi il problema cui si vuole alludere insistendo sulla gratuità dell’iniziativa fosse anche quello del costo dei biglietti, e certamente in alcuni casi lo è, perché allora lo Stato manifesta in tutti i modi la sua volontà di dismissione, di ritiro da un’impresa culturale, il teatro pubblico, che per sua stessa definizione non può non essere in perdita? Ricordate il Ministro Brunetta, prima di sposarsi proprio nella ravelliana Klingsor di Villa Rufolo, a proposito di Parsifal e partite di calcio?

Vale forse la pena ricordare, all’interno di una assai complessa e frantumata situazione legislativa, almeno la recente conversione in legge, nello scorso mese di agosto, del DL 113/2016, che sta creando non pochi problemi a molte realtà e che all’art. 24 recita:

3-bis. Al fine di garantire il consolidamento e la stabilizzazione del risanamento economico- finanziario di cui al comma 1, nonché di prevenire il verificarsi di ulteriori condizioni di crisi gestionale e di bilancio nel settore, con uno o più regolamenti da adottare, entro il 30 giugno 2017, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Governo provvede, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, alla revisione dell’assetto ordinamentale e organizzativo delle fondazioni lirico-sinfoniche di cui al decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, e di cui alla legge 11 novembre 2003, n. 310, anche modificando o abrogando le disposizioni legislative vigenti in materia, secondo i seguenti criteri e princìpi direttivi:
a) individuazione di modelli organizzativi e gestionali efficaci, idonei a garantire la stabilità economico-finanziaria;
b) individuazione dei requisiti che devono essere posseduti dalle fondazioni lirico-sinfoniche, alla data del 31 dicembre 2018, al fine dell’inquadramento di tali enti, alternativamente, come “fondazione lirico-sinfonica” o “teatro lirico-sinfonico”, con conseguente revisione delle modalità di organizzazione, gestione e funzionamento, secondo princìpi di efficienza, efficacia, sostenibilità economica e valorizzazione della qualità;
c) previsione, tra i requisiti di cui alla lettera b), anche della dimostrazione del raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario, della capacità di autofinanziamento e di reperimento di risorse private a sostegno dell’attività, della realizzazione di un numero adeguato di produzioni e coproduzioni, del livello di internazionalizzazione, della specificità nella storia e nella cultura operistica e sinfonica italiana;
d) definizione delle modalità attraverso le quali viene accertato il possesso dei requisiti e disposta l’attribuzione della qualifica conseguente;
e) previsione che, nell’attuazione di quanto previsto alla lettera b), l’eventuale mantenimento della partecipazione e della vigilanza dello Stato nelle forme e nei limiti stabiliti dalla legislazione vigente con riferimento agli enti di cui al decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, e di cui alla legge 11 novembre 2003, n. 310, trovi applicazione esclusivamente con riguardo alle fondazioni lirico- sinfoniche.
3-
ter. Sugli schemi di regolamento di cui al comma 3-bis è acquisito il parere della Conferenza unificata di cui all’articolo 8 della legge 28 agosto 1997, n. 281, del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari. I pareri sono espressi entro sessanta giorni dalla ricezione. Decorso tale termine, il regolamento è comunque emanato. Dalla data di entrata in vigore delle norme regolamentari di cui al comma 3-bis sono abrogate le disposizioni vigenti, anche di legge, con esse incompatibili, alla cui ricognizione si procede in sede di emanazione delle medesime norme regolamentari.

3-quater. Nelle more della revisione dell’assetto ordinamentale e organizzativo delle fondazioni lirico- sinfoniche, al fine di perseguire l’obiettivo della sostenibilità economico-finanziaria di tali enti, sono previste le seguenti misure di contenimento della spesa e risanamento:
a) al personale, anche direttivo, delle fondazioni, ove queste non raggiungano il pareggio di bilancio, non sono riconosciuti eventuali contributi o premi di risultato e altri trattamenti economici aggiuntivi previsti dalla contrattazione di secondo livello; b) le fondazioni che non raggiungano il pareggio di bilancio sono tenute a prevedere opportune riduzioni dell’attività, comprese la chiusura temporanea o stagionale e la conseguente trasformazione temporanea del rapporto di lavoro del personale, anche direttivo, da tempo pieno a tempo parziale, allo scopo di assicurare, a partire dall’esercizio immediatamente successivo, la riduzione dei costi e il conseguimento dell’equilibrio economico-finanziario;
c) il tetto massimo stabilito per il trattamento economico per le missioni all’estero dei dipendenti delle fondazioni lirico-sinfoniche, ai sensi dell’articolo 3, comma 6, del decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2010, n. 100, è ridotto nella misura del 50 per cento;
d) all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, dopo la lettera d) è aggiunta la seguente:
“d-bis) alle collaborazioni prestate nell’ambito della produzione e della realizzazione di spettacoli da parte delle fondazioni di cui al decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367″.
3-
quinquies. All’articolo 1, comma 420, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, dopo le parole: “non si applica” sono inserite le seguenti: “alle istituzioni culturali, nonché”.
3-
sexies. L’articolo 9, comma 1, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, si interpreta nel senso che il decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, ivi previsto, di rideterminazione dei criteri per l’erogazione e delle modalità per la liquidazione e l’anticipazione dei contributi allo spettacolo dal vivo finanziati a valere sul Fondo unico dello spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163, ha la stessa natura non regolamentare di cui all’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 18 febbraio 2003, n. 24, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 aprile 2003, n. 82, e di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 15 novembre 2005, n. 239, nonché nel senso che le regole tecniche di riparto sono basate sull’esame comparativo di appositi programmi di attività pluriennale presentati dagli enti e dagli organismi dello spettacolo e possono definire apposite categorie tipologiche dei soggetti ammessi a presentare domanda, per ciascuno dei settori delle attività di danza, delle attività musicali, delle attività teatrali e delle attività circensi e dello spettacolo viaggiante.

 A quanto lamentato dalle OO.SS., alla data del 22 ottobre  non sarebbero stati ancora erogati gli anticipi previsti dalla legge ai teatri che ne avevano fatto richiesta.

Questa, nell’attuale ossessione algoritmica, la tabella per la valutazione qualitativa delle fondazioni lirico-sinfoniche: come è assai facile osservare, il criterio a), quello che fornisce potenzialmente il punteggio più elevato, è, manco a dirlo, proprio il criterio più distante da ogni illusione di oggettività.

Proprio per questo, a distanza di due mesi dall’iniziativa del MIBACT e a pochi giorni dalla pubblicazione della relazione sul risanamento delle Fondazioni, a firma del Commissario Sole (http://www.docenticonservatorio.org/risanamento-fondazioni-lirico-sinfoniche/), la recente presa di posizione della Conferenza dei Direttori ci pare esprimere finalmente un punto di vista propositivo e politicamente interessante sul piano della visione complessiva del sistema musicale.

 

 

Trapani: inaugurato il teatro del Conservatorio

A 24 anni dalla sua costruzione ha aperto  finalmente al pubblico il Teatro “Tonino Pardo” del Conservatorio di Trapani con una Lucia di Lammermoor eseguita dall’Orchestra del Luglio Musicale Trapanese diretta da Andrea Certa.

Qui un resoconto dell’evento dal sito trapanioggi.it

Risanamento Fondazioni Lirico-Sinfoniche

E’ stata da poco pubblicata sul sito MIBACT la prima relazione semestrale sul monitoraggio dei piani di risanamento delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche (Petruzzelli di Bari, Comunale di Bologna, Maggio Musicale di Firenze, Carlo Felice di Genova, San Carlo di Napoli, Massimo di Palermo, Opera di Roma e Verdi di Trieste), firmata dal Commissario Straordinario Gianluca Sole.

«In sintesi estrema il dato che ne emerge sui dati a consuntivo per l’esercizio 2015, non è certamente positivo […] Insomma, un quadro non particolarmente confortante, alla luce della condizione di grave sotto-patrimonializzazione (per usare un eufemismo) […] Incongruenza dei risultati economici della gestione rispetto al livello di indebitamento […] Riduzione dei ricavi totali […] Contenuta riduzione dei costi per “alzata” […] Perdurare di margini di produzione negativi […] Incremento allarmante del livello dei crediti sui ricavi […] Inadeguatezza preoccupante dei patrimoni delle Fondazioni», sono alcune delle osservazioni del Commissario.

Qui l’analisi del «Sole 24Ore».

Lezioni private – 2

Proseguiamo il nostro breve viaggio nel mondo delle istituzioni private autorizzate al rilascio di titoli di Alta Formazione Artistica e Musicale in base all’ art.11 del DPR 8.7.2005, n.212.

In base a quanto risulta dal sito del Miur, le ultime in ordine di tempo a aver conseguito il riconoscimento sarebbero l’Istituto Quasar Progetto di Roma (18.04.2016) anche attraverso un paio di sentenze del TAR Lazio, l’Accademia Internazionale di Teatro di Roma (19.04.2016),   l’Istituto Marangoni di Milano e l’Accademia di Belle Arti «G.B.Tiepolo» di Udine (01.06.2016), e infine l’Istituto Poliarte di Ancona (05.08.2016).

Nessuna notizia, invece, a distanza di un anno, riguardo agli effetti del Decreto Interministeriale 22 dicembre 2015 n. 941, l’accordo Giannini-Franceschini che, si disse, avrebbe riguardato scuole e istituzioni formative di rilevanza nazionale che operano nei settori audiovisivo e cinema, teatro, musica, danza e letteratura di competenza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, alle quali si accede con il possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado (si parlò allora ad esempio di Imola e della Scuola Holden).

Sul web si incontrano talvolta però altri soggetti che non risultano nell’elenco compilato dal Miur; non essendo inoltre disponibili in rete i verbali della Commissione di esperti per la valutazione degli ordinamenti didattici risulta impossibile verificare se il parere di questa commissione sia stato positivo (per i pareri ANVUR si può invece consultare questo link) e se l’accreditamento sia dunque effettivo.

Dell’Accademia «B.Panunzi» di Bracciano abbiamo già dato notizia in un precedente articolo. Le iscrizioni sono tuttora aperte, e i corsi inizieranno a gennaio. Si legge dal sito che «dall’A.A. 2016/17 l’Accademia Panunzi ha raggiunto i requisiti per ottenere lo status di Accademia legalmente riconosciuta, abilitata a rilasciare i Diplomi accademici di I livello, aventi valore legale. A seguito del riconoscimento, secondo la normativa vigente, agli iscritti all’A.A. 2016/17 sarà rilasciato, al termine degli studi, il Diploma Accademico di I livello (equipollente alla laurea triennale)».

Sul sito si trovano i piani di studio e il Manifesto degli studi. Oggi 17 dicembre si tiene l’Open Day, i posti disponibili per il Dipartimento di Musica Classica sono 58, le tasse di frequenza vanno da 2500 a 3000 euro l’anno, in base all’ISEE.

Un caso ancora diverso quello dell’Accademia Aimart di Roma, che ha attivato un DAMS con la Link Campus University di Roma (presieduta da Vincenzo Scotti, si tratta di una delle 12 università private accreditate presenti nella Capitale) e poi anche un Triennio in convenzione con l’Istituto Braga di Teramo. Si legge sul sito: «Grazie all’accordo stipulato ad ottobre 2016 con l’Istituto Statale Superiore di Studi Musicali e Coreutici «Gaetano Braga» di Teramo, sono riconosciute dall’ISSM «G. Braga» di Teramo agli iscritti del I° livello, studenti effettivi e frequentanti i corsi dell’Accademia, le ore di lezione riguardanti le discipline prassi esecutiva e repertorio d’orchestra svolte coi docenti presso l’Accademia ed i relativi crediti formativi per quanto previsto dalle griglie oggetto di autorizzazione ministeriale. I corsi sono attivi già dal corrente anno accademico 2016-2017». I link ai rispettivi piani di studio rimandano infatti al sito dell’Istituto «G.Braga».

Quindi, parrebbe di capire, lo studente si immatricola a Teramo, lì risulta iscritto, e poi segue invece le lezioni di prassi esecutiva (cioè la materia “principale” del Triennio) presso l’Accademia romana (non abbiamo trovato notizie sulle rette). Corsi che poi il «Braga» gli riconosce in virtù della convenzione.

L’Accademia, che organizza anche corsi pre-accademici e di perfezionamento, ha appena siglato un accordo con la Scuola Universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera Italiana (CSI-SUM), istituto affiliato alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) di Lugano, per l’attivazione del Master of Advanced Studies in Music Performance and Interpretation.

Forse sarebbe il caso che il Miur, nelle more (eterne) della definizione del celebre decreto che disciplinerà le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell’offerta didattica previsto dalla 508, per consentire agli studenti una scelta pienamente responsabile, aggiornasse e integrasse le informazioni presenti sul suo sito a proposito di titoli e di Accademie private autorizzate a rilasciarli, pubblicando altresì tutte le convenzioni stipulate tra Istituti Afam e Istituti privati che abbiano come oggetto corsi di Triennio, e domani di Biennio.

 

Lezioni private – 1

Uno degli ultimi atti di accreditamento firmati dal Ministro Giannini riguarda i corsi accademici di primo livello in Progettazione artistica per l’impresa (DAPL06) Graphic Design e Nuove tecnologie dell’arte (DAPL08) Progettazione multimediale dell’Istituto di cultura Pantheon s.r.l. Design & Technology di Roma.

La lunga premessa, in una trentina di punti, dà conto di una storia lunga e travagliata che proviamo a  riassumere così.

Fino all’entrata in vigore del regolamento che disciplina le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell’offerta didattica, l’autorizzazione a rilasciare i titoli di Alta formazione artistica, musicale e coreutica può essere conferita, con decreto del Ministro, a istituzioni non statali già esistenti alla data di entrata in vigore della legge 508. I due pareri spettano al CNAM riguardo all’ordinamento didattico, all’Agenzia ANVUR riguardo all’adeguatezza delle strutture e del personale alla tipologia dei corsi da attivare.

Come è noto, una volta lasciato morire il CNAM a fine 2012, con due decreti del Capo del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca nell’autunno 2015 è stata costituita una commissione ministeriale che ne surroga le funzioni.

 Con istanza del 23 febbraio 2012 l’Istituto chiede l’autorizzazione ad attivare i corsi accademici di I livello in Nuove tecnologie dell’Arte, Decorazione – Interior Design, Web e Comunicazione d’Impresa e Grafica; il Cnam con delibera del 4 aprile 2012 si pronuncia negativamente sulla predetta istanza, in quanto non riscontra la corrispondenza formale del modello formativo proposto ai parametri definiti dalle tabelle di ordinamento di cui ai decreti ministeriali di riferimento; con la nota del 2 maggio 2012  l’Istituto Pantheon  trasmette ulteriore documentazione a supporto della propria istanza; il Cnam con delibera del 6 giugno 2012 si pronuncia di nuovo negativamente, non riscontrando la corrispondenza con le tabelle di ordinamento di cui ai decreti ministeriali di riferimento; con l’istanza dell’11 luglio 2012 l’Istituto Pantheon, sulla base del suddetto parere, trasmette ulteriore documentazione, ridefinendo i nomi dei corsi e le scuole di appartenenza e, pertanto, richiede l’autorizzazione ad attivare i corsi accademici di I livello in Progettazione artistica per l’impresa (DAPL06) Graphic Design e Nuove tecnologie dell’arte (DAPL08) Progettazione multimediale; il Cnam si esprime non positivamente con delibera del 12 settembre 2012, sia per il corso di Progettazione multimediale, sia per il corso di Graphic Design; nel luglio 2013 l’Istituto Pantheon viene autorizzato al rilascio dei diplomi accademici di primo livello per i corsi triennali in Design e Applicazioni digitali per le arti visive con decreto firmato dal Ministro Carrozza; con istanza del 31 ottobre 2013, l’Istituto Pantheon presenta nuova richiesta di autorizzazione ad attivare due ulteriori corsi accademici di I livello in Progettazione artistica per l’impresa (DAPL06) Graphic Design e Nuove tecnologie dell’arte (DAPL08) Progettazione multimediale; l’ Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR)  si esprime il 2 luglio 2014 nel senso di “non avere elementi inequivocabili sufficienti ad esprimere un parere favorevole incondizionato sull’immediata attivazione dei corsi richiesti“; l’Istituto, con ulteriore istanza del 29 luglio 2015, domanda nuovamente l’autorizzazione ad attivare i sopraindicati corsi accademici, avendo assolto alle carenze evidenziate nel suddetto parere dell’Anvur n. 11 del 2014; il 24 febbraio 2016 l’ANVUR si esprime positivamente in merito alla congruenza delle strutture e della docenza per la realizzazione del progetto didattico presentato; con istanza del 4 maggio 2016 l’Istituto Pantheon, al fine di conformarsi alle nuove istruzioni operative fornite dalla citata circolare n. 9843 del 2015, inoltra nuova richiesta di autorizzazione per i summenzionati corsi accademici di primo livello in Progettazione artistica per l’impresa (DAPL06) Graphic Design e Nuove tecnologie dell’arte (DAPL08) Progettazione multimediale; con verbale n. 10 del 16 e 17 giugno 2016 la Commissione tecnica di valutazione degli ordinamenti didattici esprime parere favorevole alle nuove attivazioni dei corsi accademici di primo livello in oggetto, in subordine ad alcune modifiche specificamente indicate; con verbale n. 12 del 5/6 settembre 2016 la suddetta Commissione tecnica  con riferimento ai “pareri positivi con subordine”, ha chiarisce che, premesso che si tratta di conseguenza di un problema che “travalica il singolo caso proposto e riveste carattere generale per cui si renderebbe necessaria una intera rivisitazione di tutta la decretazione sui corsi già approvati con Decreto del Ministro, in base anche ai precedenti pareri del CNAM, rinvia all’Amministrazione la scelta di trasmettere […] i pareri considerando tali subordini quali “indicazioni per auspicabili adeguamenti di carattere tecnico scientifico delle offerte formative delle Istituzioni Afam, da attuare nei tempi e nei modi più appropriati”

Alla luce di tutto ciò il Miur ha ritenuto pertanto di dover adottare la procedura di autorizzazione dei corsi accademici di primo livello in Progettazione artistica per l’impresa (DAPL06) Graphic Design e Nuove tecnologie dell’arte (DAPL08) “Progettazione multimediale” dell’Istituto Pantheon.

Tutto assolutamente regolare, certo, ma la vicenda si inserisce in un contesto più ampio, quello del tentativo da parte di istituzioni private di entrare nel settore dell’Alta Formazione, magari anche solo attraverso l’accreditamento di singoli corsi, prima che venga scritto il famoso regolamento che disciplina le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell’offerta didattica previsto dalla 508. In questo prima, che a oggi è durato 17 anni, si inserisce pure ora l’assenza dell’organo tecnico previsto, i cui pareri, a leggere bene, almeno in questo caso avevano creato al privato non pochi problemi.

Che sia anche questa una delle ragioni dell’estinzione di quell’organo e poi della sua mancata ricostituzione?

Accertamento rappresentatività sindacale

In data 26 ottobre 2016, il Collegio di indirizzo e controllo dell’ARAN ha deliberato l’accertamento della rappresentatività sindacale per il triennio  2016-2018 che sostituisce quello pubblicato, in via provvisoria, il 14 luglio 2016.

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Ecco la tabella completa relativa al compartone istruzione e ricerca (fonte: ARAN).

 

Licei Musicali, prospettive di stabilità: un convegno a Bologna

Il 19 dicembre 2016 – h. 9:30 – 17:00 si terrà presso l’Auditorium del Liceo Copernico di Bologna il convegno Licei Musicali, prospettive di stabilità. Questo il programma:

 

Sessione antimeridiana
Relatori
– Sen. Francesca Puglisi (commissione cultura del Senato)

– Prof. Giovanni Spinelli (DS Liceo Gambara di Brescia e Componente della Rete Qualità e Sviluppo Dei Licei Musicali e Coreutici)

– Prof. Ciro Fiorentino (Referente Nazionale COMUSICA, Presidente Nazionale SIEM, Membro del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica),

– Antonio Cucinella (FLC CGIL Roma e Lazio)

– Giuseppe D’Aprile (Segretario Nazionale UIL Scuola/Responsabile UIL Scuola Emilia Romagna)

– Gianfranco Samorì (Segretario Regionale SNALS Emilia Romagna)

Sessione pomeridiana
Workshop
1. “Progettare l’organico nei Licei Musicali in funzione al modello didattico-organizzativo previsto dal PTOF” (coordina il  prof. Ciro Fiorentino);

2. “LMC e curricolo verticale: i rapporti di continuità con SMIM e AFAM” (coordina il DS Giovanni Spinelli);

3. “La stabilizzazione dei docenti dei LM fra necessità organizzative, didattiche e richieste di valorizzazione dell’esperienza maturata sul campo” (coordinano i proff. Giuliana Fugazzotto e Massimo Fornetti)

La partecipazione al convegno è gratuita ed è valida come attività di formazione per il personale scolastico. Al fine di predisporre gli attestati di frequenza necessari per poter fruire dei permessi previsti dall’art. 64 del CCNL è richiesta l’iscrizione tramite modulo online.