Statizzazioni, Politecnici, governance: cosa resta del 322?

Qui di seguito il resoconto e i video dell’audizione della Ministra Fedeli oggi in settima Commissione del Senato. Vi invitiamo ad ascoltare direttamente i video, perché il resoconto ufficiale ci pare talvolta un po’ troppo riassuntivo.

Audizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulle prospettive di riordino della normativa riguardante il settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) in relazione ai disegni di legge n. 322 e connessi   

Il PRESIDENTE, dopo aver formulato un indirizzo di saluto al Ministro, ricorda che la Commissione ha profuso un incessante impegno negli ultimi anni sul tema della statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati (disegni di legge nn. 322 e connessi), svolgendo ampi confronti anche con gli organismi rappresentativi del settore e con gli enti locali. Si tratta dunque di una iniziativa normativa sostenuta a tutti i livelli, rispetto alla quale occorre tuttavia conoscere l’intendimento del Governo, tanto più che è necessario procedere in tempi rapidi, vista la situazione di emergenza. Ciò rende dunque particolarmente rilevante l’audizione del Ministro prevista oggi, il cui svolgimento è stato sollecitato da tutti i Capigruppo.

Il ministro Valeria FEDELI ringrazia per l’opportunità offerta di poter svolgere un confronto diretto con la Commissione in merito alla riorganizzazione del settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), ritenuto centrale per il Dicastero di riferimento. Dopo aver ricordato i vari segmenti di cui si compone l’AFAM, fornisce alcune informazioni circa i numeri delle istituzioni coinvolte, pari a 137 istituti che includono i conservatori, gli ex istituti musicali pareggiati, le accademie di belle arti statali e non statali, l’Accademia di arte drammatica, l’Accademia nazionale di danza, gli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA) nonché gli istituti che rilasciano titoli aventi valore legale. Riferisce altresì che si è registrato nell’ultimo decennio un incremento di circa il 23 per cento degli studenti iscritti. In particolare, rispetto al totale degli iscritti, circa il 12 per cento è costituito da studenti stranieri, di cui il 52 per cento provenente dalla Cina. Illustra indi alcuni dati sul personale docente e su quello amministrativo, sottolineando che l’impegno finanziario dello Stato è aumentato nell’ultimo triennio. Sottolinea tuttavia come solo per gli ex istituti musicali pareggiati dal 2015 ad oggi si è verificata una diminuzione delle risorse, fermo restando che il Ministero sta elaborando soluzioni di più ampio respiro.

Evidenzia infatti che una delle priorità è costituita dalle procedure di reclutamento del personale, la cui definizione è demandata ad un regolamento attuativo della legge n. 508 del 1999. Dopo aver rilevato criticamente il consistente precariato strutturale stratificatosi negli anni, in assenza di un disegno organico, anche a discapito della continuità didattica, espone le linee guida di azione del suo Dicastero sul reclutamento, finalizzate a continuare la gestione delle graduatorie, a prevedere un doppio canale per le assunzioni – attingendo per metà dalle graduatorie e per metà da concorsi -, ad assicurare autonomia alle istituzioni in fase di assunzione, nonché a prevedere una composizione mista delle commissioni di concorso.

Sempre in ordine al regolamento sul reclutamento, fa presente che il testo è stato sottoposto alle organizzazioni sindacali e agli organismi rappresentativi del settore [le Conferenze Afam] ed è in via di redazione definitiva. Nel ribadire l’esigenza di attribuire autonomia responsabile alle istituzioni AFAM ad invarianza di spesa, elenca alcuni punti qualificanti di tale percorso, a partire da un piano di programmazione triennale, dalla possibilità di trasferire posti in organico vacanti dei docenti in posti per il personale amministrativo e viceversa, dalla conversione parziale di cattedre vacanti nonché da nuove modalità di conteggio delle facoltà assunzionali. In aggiunta a ciò, descrive i criteri per l’esercizio delle suddette facoltà assunzionali, basati al 50 per cento sullo scorrimento delle graduatorie per titoli e al 50 per cento su graduatorie nazionali e locali per titoli ed esami. Fa presente altresì che occorre affrontare anche il tema delle graduatorie derivanti dal decreto-legge n. 104 del 2013.

Sempre tra gli aspetti qualificanti, menziona la possibilità di individuare principi comuni per tutte le istituzioni AFAM per consentire loro di predisporre un proprio regolamento sul reclutamento. Al riguardo, segnala che dovrebbero essere inseriti come criteri la previsione del concorso per titoli ed esami per reclutare personale esterno, del concorso per soli titoli in caso di trasferimenti e la possibilità di particolari graduazioni dei punteggi attribuiti ai titoli e alle prove didattiche. Dopo essersi soffermata anche sulle modalità di selezione del personale amministrativo, fa presente che il Dicastero ha già proposto la stabilizzazione di personale in servizio da almeno tre anni.

Ulteriori priorità, prosegue il Ministro, riguardano senza dubbio la statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati e delle accademie di belle arti non statali, la possibilità di costituire i Politecnici delle arti, la revisione della governance, la disciplina dei dottorati di ricerca e gli incentivi all’internazionalizzazione. Ipotizza peraltro l’introduzione di forme di flessibilità per un riordino qualificato del sistema AFAM, nell’ottica di valorizzare quegli istituti capaci di fare massa critica e di esercitare maggiore capacità di attrazione. Pone dunque l’accento sulla necessità di favorire aggregazioni territoriali, ove possibile, e descrive diversi modelli di intervento, tra cui la semplice statizzazione, la fusione per incorporazione e la creazione dei predetti Politecnici.

Giudica dunque essenziale partire dai disegni di legge nn. 322 e connessi per il riordino e la statizzazione di 18 istituti pareggiati e 5 accademie di belle arti non statali, per tre delle quali (Verona, Genova e Perugia) è stato possibile avviare un percorso ad hoc. In merito, manifesta preoccupazione per la riduzione del sostegno assicurato finora dagli enti locali e per la diminuzione dei fondi statali, rimarcando come senza un intervento finanziario entro l’estate risulterà a rischio l’avvio del prossimo anno accademico.

Precisa dunque che le risorse occorrenti per la statizzazione ammontano a circa 40-50 milioni di euro, e propone di inserire una norma nel recente decreto-legge n. 50 del 24.04.2017 almeno per fronteggiare, in parte, la situazione di emergenza finanziaria, tentando poi in fase di conversione di incrementare le risorse disponibili. Parallelamente a ciò, in sede di esame dei disegni di legge n. 322 e connessi potrebbe essere regolamentato il riordino, individuando criteri di alta qualificazione e valorizzando il più possibile le specificità. Reputa peraltro matura la riflessione sulla governance delle istituzioni, tale da introdurre un sistema più snello con una chiara distinzione di compiti, tanto più che occorre rivisitare il ruolo del vertice amministrativo.

Avviandosi alla conclusione, riconosce la complessità del percorso descritto, sollecitando l’impegno di tutti gli attori coinvolti, nella comune consapevolezza che l’iter dei disegni di legge nn. 322 e connessi, congiuntamente a quello del regolamento sul reclutamento, può rappresentare una fase condivisa.

Nel dibattito prende la parola il senatore MARTINI (PD), il quale ringrazia il Ministro per l’esposizione puntuale, domandando comunque di poter acquisire il testo scritto dell’intervento. Preannuncia peraltro fin d’ora la necessità di concordare una prossima occasione di incontro a breve, onde sviluppare un dialogo costruttivo sui contenuti dei disegni di legge n. 322 e abbinati, essendo relatore in quella sede. Si compiace peraltro che il Ministro abbia confermato la volontà di risolvere la questione e si riserva di valutare le proposte concrete in ordine ai predetti testi.

Pur consapevole dell’emergenza esistente, si augura che si possa raggiungere un punto di equilibrio tra la soluzione dell’emergenza stessa e la definizione di un modello organico. Riconosce infatti che alcuni elementi possano costituire segnali positivi, a partire dalla determinazione del Ministro e del supporto dell’intera struttura ministeriale. Auspica peraltro che analoga disponibilità provenga anche dal Ministero dell’economia e delle finanze; coglie quindi l’occasione per domandare come mai la cifra necessaria per la stabilizzazione, inizialmente stimata in circa 35 milioni di euro, sia stata innalzata a quasi 50 milioni di euro. Un ulteriore aspetto positivo è rappresentato a suo giudizio dalla tenuta del sistema, nella sua organicità.

Manifesta invece forti preoccupazioni sia sul piano finanziario, data la complessità del quadro economico e della contestuale necessità salvaguardare una parte importante della storia, della cultura e della tenuta sociale del Paese, sia sul sistema nel suo complesso, in quanto occorre valutare nell’insieme tutte le misure descritte dal Ministro. In particolare, paventa il rischio di generare situazioni eterogenee e chiede come si procederà per le altre due accademie di belle arti non statali non ancora statizzate. Dichiara infine massima disponibilità a collaborare con l’Esecutivo nella direzione indicata.

La senatrice MONTEVECCHI (M5S), riallacciandosi alle considerazioni del senatore Martini, sollecita maggiore chiarezza sulla copertura economica della statizzazione, prefigurando a sua volta il rischio di una estrema frammentazione. In proposito, fa notare infatti che si prospettano diverse iniziative normative, tra cui il regolamento sul reclutamento, i provvedimenti parlamentari nonché il decreto-legge n. 50 del 2017. Dopo aver sottolineato come in Commissione il tema sia stato affrontato già dal 2014, contestualmente all’avvio del cosiddetto “cantiere AFAM” da parte dell’allora Ministro, ritiene che la gradualità evocata avrebbe potuto essere introdotta da tempo. Si domanda perciò quali siano le tappe previste, ribadendo le proprie preoccupazioni rispetto ad un’azione frammentata. Rispetto alla governance, reputa che spetti al Parlamento la definizione dei nuovi parametri, anche nella prospettiva di equiparare il comparto AFAM all’università. Esprime peraltro dubbi sulla costituzione dei Politecnici delle arti e invoca un chiarimento sui tre modelli descritti per la trasformazione degli ex istituti musicali pareggiati. Si sofferma altresì sull’offerta formativa delle accademie, rispetto alla quale occorre evitare la proliferazione e la sovrapposizione di corsi, nonché sull’individuazione di criteri contabili omogenei, nella prospettiva di comparare i bilanci e di rendere possibili monitoraggi e controlli. Nel riservarsi di valutare, sul tema del reclutamento, la relazione scritta che verrà consegnata dal Ministro, invita a prestare particolare attenzione anche agli ISIA e alle modalità di accompagnamento dei discenti nel mondo del lavoro.

La senatrice Elena FERRARA (PD) tiene a sua volta a sottolineare l’importante lavoro compiuto dalla Commissione in questi anni. Osserva comunque che la legge n. 508 del 1999, benché con molto ritardo, può essere ancora attuata attraverso lo strumento regolamentare. Ritiene invece che la definizione della governance debba spettare al disegno di legge parlamentare attualmente all’esame della Commissione, unitamente alle prospettive di riorganizzazione. In considerazione dell’esigenza di tenere insieme diverse iniziative normative, peraltro di rango diverso, segnala che nel disegno di legge n. 2287-BIS è prevista anche una disposizione sull’Accademia di danza. Ricorda altresì che nella legge n. 220 del 2016 sono stanziate risorse per gli aspetti formativi riguardanti la scuola e l’AFAM, le quali potrebbero essere impiegate anche per valorizzare nuove professioni e per favorire l’internazionalizzazione. Tenuto conto della verticalizzazione della musica e delle altre arti, reputa necessario stabilizzare buone pratiche all’interno dei Ministeri coinvolti anche per mettere in rete le esperienze svolte, tanto più che la cosiddetta “terza missione” per l’AFAM assume un rilievo particolare. In ultima analisi, si sofferma sul diritto allo studio, sollecitandone una piena attuazione anche nel comparto dell’Alta formazione.

La senatrice PETRAGLIA (Misto-SI-SEL) esprime soddisfazione per il confronto con il Ministro sui temi in titolo, precisando la necessità di conoscere la sorte dei precari, al fine di non creare ulteriori disuguaglianze. Invita dunque il Ministro ad esplicitare come si procederà rispetto a coloro i quali sono inseriti nelle graduatorie previste dalla legge e coloro i quali non sono inseriti nelle graduatorie ma hanno maturato tre anni di servizio. Sottolinea a sua volta che il tema rappresenta una emergenza da almeno 4 anni e che la Commissione ha ascoltato numerosi interlocutori. Occorre dunque capire come si procederà per gli anni 2017 e 2018, tenuto conto che il disegno di legge n. 322 avrebbe potuto essere approvato già due anni fa. Nel domandare quali siano i tempi di intervento e quali le risorse disponibili, sollecita i Dicasteri dell’istruzione e dell’economia ad evitare continui rinvii, tanto più che la Commissione aveva assunto impegni sulla base delle informazioni rese proprio dal Governo. In conclusione, si augura che venga data una soluzione complessiva a tutte le emergenze e non solo a quelle relative ai comuni per i quali sono imminenti scadenze elettorali.

Il senatore CONTE (AP-CpE) esprime soddisfazione per l’incremento degli studenti, sottolineando come dall’attuazione della legge n. 107 del 2015 potrà verificarsi un ulteriore aumento a seguito della creazione di nuove sensibilità nei settori artistici. Quanto all’iter dei disegni di legge n. 322 e connessi, condivide le preoccupazioni circa i tempi di esame, ritenendo peraltro che l’ulteriore confronto, pur necessario, potrebbe allontanare ancor più la conclusione del procedimento legislativo. In proposito, fa notare che il protrarsi del tempo finisce per aggravare la situazione e per aumentare le difficoltà finanziarie. Con particolare riferimento ai conservatori, giudica poi opportuno un chiarimento sulle competenze relative ai costi di gestione di tali istituti a seguito dell’abolizione delle province. Prendendo a sua volta atto con favore della volontà del Ministro di affrontare il tema, auspica che si giunga ad una soluzione prima della fine della legislatura, evitando ulteriori allungamenti dei tempi.

Il senatore BOCCHINO (Misto-SI-SEL) premette di essere giunto con qualche minuto di ritardo in quanto impegnato in Aula nella discussione generale relativa al Documento di economia e finanza (DEF). Al riguardo, pone una questione preliminare di organizzazione dei lavori, giudicando addirittura incredibile la sovrapposizione della seduta della Commissione con quella dell’Assemblea. Nel merito, manifesta delusione per le dichiarazioni del Ministro, da cui emerge la difficoltà di reperimento dei fondi, dimostrando come si sia di fatto ancora al punto di partenza. Riservandosi di approfondire i documenti che verranno consegnati dal Ministro, prende atto che saranno stanziati finanziamenti parziali nel decreto-legge n. 50 e che occorrono risorse ulteriori. A tale ultimo riferimento, domanda chiarimenti circa la variazione della cifra massima necessaria per la statizzazione. Richiamando altresì i toni trionfalistici con cui il Ministro ha avviato la statizzazione di alcune accademie di belle arti non statali, chiede le ragioni per cui si sia proceduto solo per alcune e non per gli ex istituti musicali pareggiati. Afferma peraltro che tale scelta rischia di rappresentare quasi una presa in giro, in assenza di una chiara assunzione di responsabilità. Sollecita dunque il Ministro a prendere un preciso impegno per definire la sorte di tali istituti, chiarendo al contempo le modalità con cui si effettuerà la statizzazione. Reputa infatti opportuno iniziare un processo di statizzazione partendo da quegli enti che versano nelle situazioni più gravi, compiendo così una oculata riflessione. In ultima analisi, segnala che in alcune aree del Paese gli ex istituti musicali pareggiati rappresentano presidi culturali essenziali per il relativo tessuto sociale.

Il PRESIDENTE, prima di dare la parola al Ministro, risponde al senatore Bocchino segnalando che l’articolo 29, comma 8, del Regolamento impone la sospensione della seduta delle Commissioni solo in sede deliberante e redigente quando l’Assemblea è riunita, peraltro su richiesta del Presidente del Senato o di un terzo dei senatori presenti Commissione. Riferendosi alla procedura in titolo, fa presente che essa non rientra nelle fattispecie poc’anzi descritte e sottolinea comunque di aver previamente accertato l’assenza di votazioni in Aula e di aver acquisito l’accordo di tutti i Capigruppo affinché l’audizione si potesse svolgere in concomitanza con la discussione generale prevista in Assemblea sul DEF, data la rilevanza del tema e l’urgenza di intervenire. Cede quindi la parola al Ministro per la sua replica.

Il ministro Valeria FEDELI mette a disposizione della Commissione il testo scritto del suo intervento, ringraziando peraltro tutti gli intervenuti per i contributi resi. Ribadisce peraltro l’urgenza di individuare proposte concrete in tempi brevi, utilizzando tutti gli strumenti normativi possibili a partire dalla conversione in legge del decreto-legge n. 50 del 2017. Riservandosi di intervenire compiutamente in un secondo momento per rispondere ai quesiti posti, segnala anzitutto che la materia è oggetto di diverse fonti normative, tenuto conto dei regolamenti attuativi della legge n. 508 del 1999, dei testi di iniziativa parlamentare e del decreto legislativo sulla cultura umanistica. Chiarisce altresì che la gradualità dell’intervento non è intesa quale elemento che esclude, e informa anche dei numerosi confronti svolti con i soggetti interessati. In proposito, reputa opportuno elaborare un piano definitivo che tuttavia troverà applicazione gradualmente anno per anno. Sul tema delle risorse, osserva che i 50 milioni occorrenti per la stabilizzazione sono ritenuti dal Ministero dell’economia e delle finanze una stima prudenziale, dovendo accertare l’insieme degli indebitamenti.Circa il presunto carattere parziale delle misure esposte, ritiene opportuno intervenire subito stanziando una piccola quota di risorse anche per via emendativa nel decreto-legge n. 50, salvo poi valutare ulteriori azioni. Il PRESIDENTE prende atto della necessità di un nuovo incontro con il Ministro nel breve periodo e manifesta la piena disponibilità della Commissione per individuare una data possibile. Rinvia quindi ad altra seduta il prosieguo dell’audizione del Ministro.

Il seguito della procedura informativa è rinviato.

 

 

INTRODUZIONE

 

RECLUTAMENTO

 

STATIZZAZIONI, POLITECNICI, ASSETTO DI GOVERNO, DOTTORATI, INTERNAZIONALIZZAZIONE

 

SEN. MARTINI (1)

 

SEN. MARTINI (2)

 

SEN. MONTEVECCHI (1)

 

SEN. MONTEVECCHI (2)

 

SEN. FERRARA

 

SEN. PETRAGLIA 

 

SEN. CONTE

 

SEN. BOCCHINO

 

REPLICA MINISTRA FEDELI

 

L’accordo di Genova

La Ministra dell’ Istruzione Valeria Fedeli è intervenuta ieri a Genova per la firma dell’accordo di programma che avvia un percorso triennale verso la statizzazione dell’Accademia Ligustica di Belle arti (670000 euro per il triennio 2016-2018) e pone le premesse per la costituzione del Politecnico delle Arti di Genova.

Gli accordi prevedono che solo qualora entro il 2018 si realizzino le condizioni normative necessarie per la statizzazione dell’Accademia, e fatto salvo il rispetto degli impegni assunti da parte dei soggetti sottoscrittori degli accordi, si procederà a consolidare il finanziamento accordato.

Il comunicato stampa Miur.

http://www.ansa.it/liguria/notizie/2017/04/24/fedeli-firma-nascita-politecnico-arti_a9e9a30d-0bb4-472f-b68f-e39fa0c4f1e1.html

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2017/04/24/ASaDbu7G-accademia_ligustica_politecnico.shtml

 

Un DDL più snello?

Nel corso della prossima audizione presso la settima Commissione del Senato la Ministra Fedeli, a quanto riferito dal Corriere di Taranto e da altri organi di informazione, potrebbe proporre lo scorporo del riordino degli istituti di Alta Formazione dall’avvio del processo di  statizzazione, con l’evidente finalità di accelerare il passaggio allo Stato. Come è noto il riordino di tutto il sistema è stato posto da sempre dal MEF come condizione vincolante per il reperimento delle risorse necessarie alla statizzazione. La conferma dell’impegno della Ministra è arrivato al termine di un incontro con il personale dell’Istituto, a margine della Conferenza di organizzazione della Uil e della Uil Scuola svoltasi il 21 aprile scorso a Castellaneta Marina.

Qui di seguito l’intervista a Domenico Rana, presidente dell’Istituto «Paisiello» di Taranto, dal canale Youtube di CosmoPolis Web Tv.

Mercoledì la Ministra e l’Afam

È stata anticipata a mercoledì 26 aprile, presumibilmente alle 14.00, al termine dei lavori d’aula, l’audizione della Ministra Valeria Fedeli di fronte alla settima Commissione del Senato della Repubblica. L’audizione verterà per l’appunto sulla riforma del settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), in relazione ai disegni di legge nn. 322 e connessi.

 

Accademie: anche Genova verso la statizzazione, aspettando il Politecnico

La firma dell’accordo  è prevista per la mattina di lunedì 24 aprile alle 10:30 presso il Palazzo dell’Accademia con la ministra dell’istruzione, università e ricerca Valeria Fedeli, il sindaco di Genova Marco Doria, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il presidente dell’ Accademia Ligustica Giuseppe Pericu. L’accordo di programma (che si concretizzerà nel triennio accademico 2017-2019) prevede l’impegno del ministero a corrispondere a favore dell’Accademia un importo annuale di 670mila euro, oltre al contributo ordinario annuale di 370mila euro, che permette di salvaguardare e sviluppare le attività didattiche e di alta formazione artistica, in particolare proseguendo nel recente percorso di integrazione con l’alta formazione in ambito musicale svolta dal Conservatorio Statale Niccolò Paganini.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2017/04/20/ASlhQP4G-accademia_ligustica_istituto.shtml

http://www.genovatoday.it/eventi/cultura/accademia-statale.html

Cronoprogramma e amnesie: risponde la Commissione

La VII Commissione del Senato ha concluso oggi l’esame del Documento di economia e finanza 2017. Il relatore Conte ha illustrato uno schema di parere favorevole su cui hanno manifestato critiche tanto il sen. Bocchino che la sen. Montevecchi. Quest’ultima «condivide le considerazioni del senatore Bocchino, ritenendo doveroso, per rispetto al lavoro compiuto dalla Commissione sui disegni di legge nn. 322  e abbinati, che la prima osservazione [quella appunto sul DDL 322] diventi quanto meno una condizione. Paventa infatti il rischio che i temi fondamentali di competenza siano ancora una volta depotenziati, mentre invece la Commissione dovrebbe avere il coraggio di approvare pareri più incisivi altrimenti si riduce a ratificare le scelte del Governo. Ricorda peraltro che l’iter delle proposte normative sulla statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati si sta trascinando ormai da anni con profonda sofferenza per il comparto. Sollecita dunque il relatore a trasformare tutte le osservazioni in condizioni, tanto più che su di esse non si può non essere d’accordo data la genericità degli argomenti trattati. Nel dichiarare il voto contrario del suo Gruppo sullo schema di parere del relatore, dà conto di uno schema di parere di tenore contrario, pubblicato in allegato al resoconto [«non si è ancora data risposta alla situazione dell’Alta formazione artistica e musicale (AFAM) che rischia di arenarsi anche in questo ultimo scampolo di legislatura: non si riesce a dar corso alla riforma che la legge n. 508 del 1999 doveva promuovere, per dare piena autonomia alle istituzioni AFAM, risolvere il problema della precarietà e delle fragilità contrattuali del personale sia docente sia ATA, equiparare a tutti gli effetti titoli e retribuzioni al sistema universitario. Inoltre non si è provveduto a sancire l’indispensabile processo di integrazione e armonizzazione dei diversi percorsi formativi nell’intera filiera musicale: dalle scuole medie a indirizzo musicale, ai licei musicali e coreutici fino all’alta formazione;[…] occorre accennare, infine, alle criticità emerse negli anni sull’operato dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), riguardo alla mancata trasparenza e sulle sospette alterazioni dei contenuti. Una stima della qualità della ricerca e delle capacità umane non può ridursi alla compilazione di tabelle numeriche, a maggior ragione se si pensa che tale genere di valutazione si traduce in uno strumento di indirizzo che influenza il sistema universitario, orientando l’impegno dei ricercatori e dei dipartimenti non più in funzione della crescita universitaria ma al fine di ottenere un punteggio più alto».

La sen. Puglisi ha condiviso  la necessità di imprimere una svolta risoluta anche al comparto dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), come previsto nello schema di parere. Il relatore Conte (AP-CpE) ha riconosciuto che la soluzione della vicenda degli ex istituti musicali pareggiati sia ormai improcrastinabile e dunque si è dichiarato favorevole a trasformare la relativa osservazione n. 1 in una condizione. Ha pertanto riformulato lo schema di parere trasformando l’osservazione n. 1 in condizione:

La 7ª Commissione permanente, esaminato, per quanto di competenza, il Documento in titolo,

osservato che il Documento consta di tre sezioni: la sezione I, Programma di stabilità dell’Italia; la sezione II, Analisi e tendenze della finanza pubblica, corredata da una nota metodologica; la sezione III, Programma nazionale di riforma (PNR);

 considerato che nella sezione I:

–        nel capitolo III (Indebitamento netto e debito pubblico), si dà conto delle misure adottate per la prevenzione del rischio sismico, dell’instabilità geologica e della messa in sicurezza delle scuole, e si precisa che sono in corso di emanazione i decreti del Presidente del Consiglio volti a ripartire il Fondo di investimento pluriennale istituito con la legge di bilancio, di cui una quota (stimata in 0,5 miliardi di euro) sarà assegnata nel 2017 per la messa in sicurezza delle scuole e uffici pubblici e per prevenire il rischio sismico;

–        nel capitolo IV (sensitività e sostenibilità delle finanze pubbliche) si segnala che la proiezione della spesa per istruzione in rapporto al PIL ha un andamento gradualmente decrescente per circa un quindicennio, dato il calo demografico;

–        nel capitolo V si riepilogano le principali misure della manovra di finanza pubblica 2017 tra cui anche lo stanziamento di risorse per l’attuazione della legge n. 107 del 2015 (Buona scuola), pari a 2,25 miliardi nel 2017 e 0,3 miliardi nel 2018, per l’ampliamento dell’organico docente, pari a 0,7 miliardi nel 2017 e 0,2 miliardi nel 2018 al netto degli effetti fiscali e contributivi. Inoltre sono stati stanziati complessivamente 0,2 miliardi per il 2017 e 0,5 miliardi per ciascun anno del triennio 2018-2020 per il Fondo di finanziamento ordinario delle università, per il Fondo ordinario per gli enti di ricerca e per il diritto allo studio;

esaminata la sezione III, sulla strategia di riforma per l’ultima parte della legislatura, secondo cui:

–        si avvieranno le azioni secondo sei ambiti strategici (debito e finanza pubblica; tassazione, lotta all’evasione e revisione della spesa; lavoro, welfare e produttività; sistema del credito; competitività, sistema giudiziario e settore pubblico; investimenti, riequilibro territoriale e Mezzogiorno);

–        le azioni strategiche citate attengono anche all’area di policy “istruzione e competenze” e includono: il completamento della “buona scuola” con il monitoraggio dell’efficacia, entro il 2017; il Piano nazionale per la formazione dei docenti, nel periodo 2016-2019; il completamento del Piano nazionale Scuola digitale, nel periodo 2015-2018; il Piano nazionale per la scuola inclusiva, entro aprile 2017; il Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2015-2020;

valutate le riforme già attuate e quelle da completare, tra cui:

–        nell’anno scolastico 2017-2018, l’avvio di una biblioteca digitale scientificamente documentata delle migliori attività didattiche e formative, in collaborazione con l’INDIRE, in modo che ogni docente avrà un portfolio digitale che raccoglierà esperienze professionali, qualifiche, certificazioni, ricerche e pubblicazioni;

–        l’iter per il rinnovo dei contratti nazionali per il personale scolastico e per lo svolgimento dei concorsi per dirigente scolastico e direttore dei servizi amministrativi;

–        il Piano per una scuola più aperta, inclusiva e innovativa basato sull’estensione dell’orario di apertura, sul potenziamento dell’alternanza, sugli investimenti in competenze, sulla scuola digitale e sulla formazione. Esso si declina in 10 azioni per complessivi 840 milioni di euro del PON scuola, quali: competenze di base, per 180 milioni; competenze di cittadinanza globale per 120 milioni di euro; cittadinanza europea per 80 milioni di euro; patrimonio culturale, artistico e paesaggistico, per 80 milioni di euro; cittadinanza e creatività digitale, per 80 milioni di euro; integrazione e accoglienza, per 50 milioni di euro; educazione all’imprenditorialità, per 50 milioni di euro; orientamento, per 40 milioni di euro; alternanza scuola-lavoro, per 140 milioni di euro, formazione per gli adulti, per 10 milioni di euro;

considerato altresì che nell’Appendice A alla sezione III è indicato il cronoprogramma del Governo e che con riferimento alle misure ancora da attuare negli ambiti di interesse, si segnalano:

–        la definizione, entro aprile 2017, del decreto ministeriale relativo alla carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro;

–        la predisposizione, a marzo 2017, del decreto ministeriale istitutivo del Consiglio superiore del cinema e dell’audiovisivo (in attuazione della legge sul cinema, la n. 220 del 2016);

–        la definizione, entro aprile 2017, del decreto del Presidente del Consiglio sulle  modalità di gestione del Fondo per il cinema e l’audiovisivo (in attuazione della legge sul cinema, la n. 220 del 2016);

 

tenuto altresì conto dei target nazionali al 2020 rispetto agli obiettivi di Europa 2020;

 

esprime parere favorevole con la seguente condizione:

 

a.      si reputa indispensabile proseguire l’iter dei disegni di legge n. 322 e abbinati (statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati), per i quali la 7a Commissione ha adottato un testo unificato, i cui contenuti andranno ora valutati anche alla luce del testo definitivo del decreto legislativo attuativo della legge n. 107 del 2015 in materia di cultura umanistica. In proposito, si sollecita nuovamente la previsione di un idoneo stanziamento che consenta la statizzazione dei predetti istituti, cui abbinare il riordino previsto nei suddetti disegni di legge;

 

nonché con le seguenti osservazioni:

 

1.       si sollecita l’attuazione, in tempi rapidi, delle misure in favore delle aree colpite dal terremoto, soprattutto per quanto concerne il ripristino della funzionalità delle scuole e la salvaguardia del patrimonio culturale;

 

2.       si reputa opportuno garantire tempi certi per l’impiego delle risorse destinate all’edilizia scolastica, nella prospettiva di riqualificare il patrimonio edilizio sotto il profilo della sicurezza e dell’agibilità;

 

3.       si ritiene necessario assicurare un adeguato sostegno al disegno di legge n. 2287-bis sullo spettacolo dal vivo, già collegato alla manovra di finanza pubblica 2016 derivante dallo stralcio dell’articolo 34 del disegno di legge n. 2287. In merito, la 7a Commissione intende realizzare una riforma complessiva dei settori dello spettacolo dal vivo, in virtù del lungo approfondimento svolto in fase istruttoria e, con particolare riferimento alla musica, della specifica risoluzione approvata (Doc. XXIV, n. 47).

 

CNAM, l’attesa di Alassio

Tra i tanti dubbi che attanagliano il mondo AFAM, nelle more dell’uscita del misterioso testo definitivo della delega 382, e mentre d’altra parte il Miur è molto attivo anche sui suoi canali social per pubblicizzare così il recente intervento

 

(http://www.istruzione.it/allegati/2017/La_Buona_Scuola_Approfondimenti.pdf)

una domanda si fa sicuramente inevitabile: avrà il governo tenuto conto di tutte le osservazioni (non del tutto identiche, peraltro, come abbiamo dato conto qui) di entrambi i rami del Parlamento?

Ad esempio, riguardo al comma 4 dell’art.15 sarà stata inserita la richiesta di parere del CNAM e della Conferenza dei direttori, non prevista nell’originario testo governativo? (I corsi propedeutici, sono organizzati dalle istituzioni di cui al comma 3, in autonomia e nei limiti delle risorse disponibili. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca da emanarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sentiti il CNAM, l’ANCI e l’UPI per quanto di competenza, e la Conferenza dei Direttori di Conservatorio sono definiti […]).

E oggi, a ormai quattro anni e mezzo dalla scomparsa del Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale, che in base alla Legge 508 avrebbe in effetti competenze «sulla programmazione dell’offerta formativa nei settori artistico, musicale e coreutica» (art.3, comma 1) e sui «criteri generali per l’istituzione e l’attivazione dei corsi, ivi compresi quelli di cui all’articolo 4, comma 3, per gli ordinamenti didattici e per la programmazione degli accessi» (art.2, comma 7), che cosa dovremmo però intendere qui per CNAM? La Commissione-che-nelle-more coordinata dal dott. Chiappetta o il Circolo Nautico Al Mare di Alassio?

Il mistero delle deleghe scomparse

Con un comunicato del 10 aprile u.s. il segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, Francesco Sinopoli, ha definito «un fatto molto grave» la mancata comunicazione e pubblicizzazione dei testi approvati il 7 aprile dal Consiglio dei Ministri. Si lamenta che siano state mostrate solo bozze e solo di alcuni testi, senza peraltro consegnarle; si ritiene poi «indispensabile che si rendano pubblici i testi da parte del MIUR e che comunque si chiarisca che i testi approvati erano incompleti».  Ci si chiede da ultimo cosa abbia deliberato il Cdm e con quale legittimità.

Che le deleghe rischino di seguire lo stesso crudele destino della Bozza di Decreto sul Reclutamento Afam, nei mesi scorsi mostrata alle OO.SS. attraverso misteriosissime slides e altrettanto misteriosamente scomparsa?

Doppio titolo

Il Direttore del Conservatorio di Cesena Paolo Chiavacci e il Presidente dell’Istituto Musicale Sammarinese Alice Andreini, alla presenza del Segretario di Stato per l’Istruzione, la Cultura e lo Sport Marco Podeschi, hanno sottoscritto il 10 Aprile 2017 una convenzione per il rilascio di Diplomi Accademici di Primo Livello in Discipline Musicali.

La convenzione riguarda i corsi di Diploma Accademico di Primo Livello, ovvero la laurea triennale, in Discipline Musicali, con indirizzo interpretativo compositivo, relativo alle scuole di arpa, chitarra, clarinetto, flauto, pianoforte, saxofono, strumenti a percussione, tromba, trombone, violino e violoncello.

L’impegno che i due istituti si assumono con la stipula di questo accordo è quello di favorire lo scambio didattico ed artistico a beneficio di tutti gli studenti ed i docenti, nonché di realizzare un percorso di studi che consentirà agli iscritti di entrambi gli istituti di conseguire un doppio titolo che abbia valore di Diploma Accademico di Primo Livello per la Repubblica di San Marino, in quanto rilasciato dall’Istituto Musicale Sammarinese, e per la Repubblica Italiana, in quanto rilasciato dal Conservatorio “B. Maderna” di Cesena.
I doppi titoli, o double degrees, sono nati nell’ambito del cosiddetto “Processo di Bologna”, un movimento di riforme avviato nel 1999 quando i ministri dell’istruzione di 29 paesi europei sottoscrissero una dichiarazione congiunta per uno “Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore”, e hanno conosciuto negli ultimi anni un vero e proprio boom, entrando in maniera massiccia nell’offerta formativa delle Università e dei Conservatori.