Petizione per il diritto allo studio di tutti gli strumenti musicali nella Secondaria e negli Istituti AFAM

Sul sito change.org si può firmare una petizione che chiede al Ministro Giannini di «garantire a tutti i cittadini italiani la possibilità di studiare nelle strutture pubbliche assicurando l’esistenza e la riattivazione dei corsi di base presso tutte le Istituzioni AFAM e favorendo nel contempo l’attivazione di tutti i corsi degli strumenti dell’orchestra nelle scuole a indirizzo musicale»

La petizione è promossa da.

Gabriella Bosio, Conservatorio “G. Verdi”, Torino

Lucia Bova, Conservatorio “O. Respighi”, Latina

Maria Elena Bovio, Conservatorio “G. F. Ghedini”, Cuneo

Mafalda Baccaro, Scuola Media a indirizzo musicale, Bari

Isabella Mori, Conservatorio “S. Cecilia”, Roma

Cristiana Passerini, Conservatorio “A. Buzzolla”, Adria

Paloma Tironi, Conservatorio “L. Canepa”, Sassari

Elena Zaniboni, Corsi di perfezionamento Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Guardando più a fondo

Per facilitare la lettura del testo, ecco i punti principali (assai ripetitivi in realtà, e piuttosto tautologici) delle risposte scritte del Ministro ai quesiti  dei senatori della VII Commissione.

RIORDINO

…individuare anche in Italia, come già avvenuto in Francia, centri di eccellenza per il completamento e il perfezionamento degli studi. Ma questo non vuol dire assolutamente individuare Conservatori di serie A e di serie di B. Un Conservatorio, infatti, potrebbe essere particolarmente apprezzato per la valenza di un percorso di alta specializzazione relativamente ad un determinato strumento o progetto didattico; e questo può dipendere dalle professionalità che operano nell’istituto o dalla particolare tradizione che lega lo studio della disciplina stessa al territorio.È necessario riconoscere e dare rilevanza a queste peculiarità. In tal senso si sta ragionando anche sull’opportunità di una nuova gestione degli attuali Conservatori in un ambito di riorganizzazione territoriale che, tenendo conto di tutte le strutture già esistenti, statali ed ex IMP, possa autonomamente razionalizzare l’offerta formativa nell’ambito di una nuova macro-struttura.

Come già anticipato, stiamo valutando, per far fronte a delle oggettive esigenze del sistema AFAM, quali siano gli strumenti più idonei, normativi e non. Tra questi, ribadisco, stiamo considerando anche i regolamenti ex legge n. 508. In tal caso, i tempi di realizzazione della delega dovranno essere rapidi proprio per far fronte ad un’esigenza sentita dall’intero sistema AFAM e dal Ministero stesso. Un progetto compiuto, che vada al di là del solo problema della stabilizzazione del precariato, che pure esiste, necessita a questo punto dello sviluppo del sistema AFAM partendo da una riflessione sull’esperienza fatta e da una razionalizzazione dell’esistente per poter competere davvero sul piano internazionale. La riorganizzazione vuol dire valorizzazione di quanto esiste. Il sistema attuale è eccessivamente frammentato, ci sono istituzioni dalle dimensioni troppo piccole per poter resistere e competere da sole in autonomia. È necessario riunire sotto il profilo della governance le attuali strutture per gestire la programmazione dell’offerta formativa nel territorio in modo razionale.

RECLUTAMENTO, PRECARIATO E STATO GIURIDICO

Ritengo da sempre che il modello di reclutamento degli ISIA costituisca una interessante best practice per l’AFAM, nonostante alcune questioni rimaste aperte sulla contrattualistica. Di tale modello intendo comunque tener conto nella prevista riforma del reclutamento [ricordiamo che negli ISIA operano 9 docenti di ruolo e 227 a contratto…]

Nell’ambito del regolamento sul reclutamento del personale potrebbe trovare anche spazio un regime transitorio per completare il quadro delle assunzioni in ruolo rimaste di cui alla l. n.143 del ‘04 e delle graduatorie GNE (graduatorie nazionali ad esaurimento) e GET (quelle per titoli ed esami), che, complessivamente, riguardano circa 800 persone.

[Riguardo alla 128] Nel disciplinare le nuove procedure di reclutamento si terrebbe certamente conto dei titoli posseduti dai candidati, tra cui la presenza in graduatorie nazionali, valorizzando altresì le esperienze di docenza già maturate e assicurando nel contempo una adeguata valutazione delle esperienze professionali extra accademiche e internazionali.

Si deve tener presente che il Ministero ha provveduto alla immissione in ruolo di 167 unità di docenti nell’anno academico 2014/15 e si appresta a chiedere l’autorizzazione per l’assunzione di altre 160 unità circa per gli anni accademici 2015/16 e 2016/17.

Il supposto conflitto tra precari dei Conservatori statali e professori dei pareggiati non mi pare trovi riscontro nei fatti e comunque raffronta problematiche e situazioni separate.

No. [La decontrattualizzazione dei docenti AFAM] non è stata contemplata. Attualmente, lo stato giuridico (e le caratteristiche, nonché le procedure per il reclutamento) dei professori universitari e dei docenti AFAM è profondamento diverso, in quanto il primo è a regime pubblicistico e il secondo a regime contrattuale.

PRE-ACCADEMICI E SISTEMA SCOLASTICO

Coerentemente al ruolo relativo alla formazione permanente e ricorrente attribuita dal regolamento didattico di cui al D.P.R. 8 luglio 2005, n. 212, i Conservatori dovranno sicuramente curare la preparazione artistico-musicale conclusiva della formazione di base professionalizzante, anche mediante forme di collaborazione con i licei musicali territoriali per riconoscere agli studenti particolarmente indirizzati verso studi musicali specialistici la possibilità di sviluppare le proprie competenze attraverso un approfondimento degli studi presso i Conservatori.

Saranno fondamentali forme di collaborazione “strutturata” tra sistema istruzione e Istituzioni AFAM. I lavori sull’attuazione del principio di delega si stanno muovendo proprio in questa direzione.

GOVERNANCE 

Rispetto a questo tema, ossia quello delle figure di governo del sistema AFAM, una scelta orientata verso la costituzione di strutture di dimensioni più consistenti (attuali conservatori ed ex-IMP raggruppati su base territoriale o Politecnici delle arti ove possibile) permetterebbe di assicurare al sistema una “Governance” assimilabile a quella dell’università, che sarebbe altrimenti difficile da configurare per istituzioni di piccole dimensioni. Su tali basi, si può pensare ad un Direttore/Presidente, ad un Direttore Amministrativo sul modello del Direttore Generale dell’università, ad un Consiglio di amministrazione ed ad un organo didattico con le competenze del Consiglio Accademico.

Il vertice delle Istituzioni potrebbe essere elettivo, scelto tra i professori di prima fascia. Il Consiglio di amministrazione dovrebbe essere composto anche da personalità esterne alle Istituzioni, certamente dotate di esperienza nel campo gestionale. Dovrebbe altresì rimanere il Consiglio accademico, quale organo di rappresentanza elettiva del corpo docente e degli studenti.

La disposizione di cui al comma 27 dell’articolo unico della legge 107, come noto, ha carattere transitorio, per cui sarà certamente necessario valutare la ricostituzione del CNAM.

 

 

Almanacco del giorno dopo: 27 giugno 2014

DOMANI AVVENNE

Sono ormai passati due anni da quando, il 27 giugno 2014, il Ministro Giannini in visita a Viterbo diceva:

  1. che Viterbo avrebbe avuto il Conservatorio;
  2. che gli studenti di Viterbo e provincia che avessero scelto di perfezionarsi in discipline musicali dovevano avere la possibilità di completare il loro percorso a Viterbo senza dover andare a Roma, Terni o Perugia [sistema francese?];
  3. che il Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale [lasciato decadere nel 2012]  era stato finalmente ripristinato dopo lungo silenzio.

Nel documento depositato agli atti della VII Commissione a seguito dell’audizione del Ministro del 21 giugno scorso, alla domanda della senatrice Ferrara («La L.107/15 contiene un provvedimento per ovviare alla vacanza del funzionamento di un importante organismo quale il CNAM. Si ritiene in futuro di ripristinarne le funzioni, rimodularne la composizione o altro?») il Ministro così risponde:

«La disposizione di cui al comma 27 dell’articolo unico della legge 107, come noto, ha carattere transitorio, per cui sarà certamente necessario valutare la ricostituzione del CNAM».

Ma non era stato “ripristinato” due anni fa?

 

Decreti per il finanziamento Afam: firmato il pacchetto.

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha firmato il pacchetto di decreti per il finanziamento del comparto Afam. I decreti riguardano le spese di funzionamento delle Istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica e gli investimenti per l’edilizia.

“Come già accaduto per l’Università, anche per l’Afam stiamo anticipando i tempi di distribuzione delle risorse”, sottolinea il Ministro Stefania Giannini. “Dopo aver condotto un lungo e intenso lavoro di interlocuzione con le Istituzioni di settore, stiamo cercando di ridare ossigeno all’Afam, dal punto di vista del finanziamento, e di rimettere ordine in un comparto che contribuisce a tenere alta nel mondo l’immagine di un’Italia della cultura e della conoscenza. Fra le azioni che stiamo chiudendo, dopo anni di attesa, c’è anche la revisione del sistema di assunzioni: da troppo tempo manca un modello, dobbiamo far ripartire i concorsi. Stiamo lavorando per questo al nuovo Regolamento per il reclutamento del personale”. Nel frattempo, per garantire il buon funzionamento del sistema il prossimo anno, il Miur ha chiesto l’autorizzazione ad assumere 160 docenti.

Da Vicenza un’altra mozione sul precariato

Il Collegio dei Professori del Conservatorio di Vicenza ha approvato nella seduta del 13 giugno 2016 la seguente  mozione:

Rappresenta

All’On.le Signor Ministro Stefani Giannini tutta la preoccupazione per le sorti del sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, da troppo tempo abbandonato al proprio destino, senza alcuna visione complessiva di riordino e sviluppo, a partire dalla salvaguardia delle eccellenze già presenti nel sistema;

Denuncia

Lo stato di possibile destabilizzazione cui il sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale andrebbe incontro se dovessero trovare applicazione norme e/o determinazioni che – sull’assunto meramente formalistico delle decisioni assunte a livello europeo e dell’impropria estensione al comparto AFAM delle norme previste per il comparto Scuola – sviliscano l’enorme patrimonio di esperienza e competenza acquisito nel corso degli anni dal personale docente precario;

Invita

Il Signor Ministro On.le Stefania Giannini, nel rispetto degli artt. 1 e 9 della Costituzione repubblicana, ad attivare le non più rinviabili procedure di stabilizzazione che abbiano come autentico fine la valorizzazione dell’intero sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, a partire dalla difesa dell’enorme patrimonio di esperienza e competenza acquisito nel corso di anni dal personale docente precario oggi in servizio presso le Accademie e i Conservatori, fino al complessivo riordino del sistema previsto dalla legge.

Il canto delle autorità

E’ raro vedere le più alte autorità dello Stato cantare insieme durante una celebrazione pubblica.

E’ successo a Roma il 22 giugno in occasione del Giubileo degli uomini e delle donne impegnati nelle istituzioni pubbliche tenutosi nell’Aula Magna dell’Università Pontificia Lateranense. Presenti tra gli altri il Presidente della Camera Laura Boldrini, il Vice Presidente del Senato Maurizio Gasparri, i Ministri Angelino Alfano, Stefania Giannini, Marianna Madia, Maria Elena Boschi e Beatrice Lorenzin la Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Sindaco di Roma Virginia Raggi e molte personalità cittadine quali il Prefetto di Roma Paola Basilone, il Deputato Stefano Fassina e l’ex Sindaco della Capitale Gianni Alemanno.

I partecipanti alla celebrazione, dopo aver intonato l’inno Vieni Spirito di Cristo (non tutti) ed implorato il perdono con l’lntroduzione all’atto penitenziale, si sono spostati in processione nella Basilica di San Giovanni dove hanno partecipato all’atto giubilare transitando sotto la Porta Santa.

 

Tredici minuti sull’Afam e tante “risposte” scritte

Ieri 21 giugno si è tenuto presso la VII Commissione del Senato il seguito dell’audizione del Ministro Giannini su Ricerca e Afam. Il Ministro ha dato conto degli oltre 60 quesiti «puntuali e puntiformi» ricevuti dai membri della Commissione il 7 aprile scorso, cui ha dato risposta scritta in un documento che è stato acquisito agli atti e che linkiamo dal  sito Unams.

L’intervento ha preso le mosse dai temi del reclutamento e della governance. Sul reclutamento sarebbe già pronta una bozza che prevede un conferimento di responsabilità e di autonomia programmatica alle diverse sedi. Non ci sarà dunque un’ ASN, o una procedura nazionale che, a detta della Commissione composta da esperti Afam e rappresentanti di vari enti, complicherebbe le cose. Dunque la formazione delle Commissioni, le procedure concorsuali, e l’indicazione del fabbisogno saranno devolute alle sedi sotto il controllo e la vigilanza del Ministero che stabilirà i requisiti generali sulle procedure e i titoli ammissibili. Il Ministro non ha detto nulla a proposito del tema del precariato.

Riguardo alla governance ha poi confessato che siamo in una fase non conclusiva, poiché il tema «va affrontato in un orizzonte più ampio». Ha ricordato la complessità del governo delle Istituzioni, parlando di una “terna” conflittuale composta da Presidente, Direttore Amministrativo e Direttore Generale. Due gli scenari possibili: il modello universitario, con un Presidente che non sia mera figura “di rappresentanza”, oppure un modello con un Presidente dai poteri limitati ma con un chiarimento nei rapporti tra Direttore Amministrativo e Direttore Generale.

Ancor più urgente è per il Ministro il tema della razionalizzazione del sistema, che comprende la programmazione dell’offerta formativa su base territoriale e le statizzazioni di Accademie storiche e Istituti ex-Pareggiati. Per due delle Accademie (Genova e Perugia) ci sono già in Legge di stabilità 4 milioni, mentre per gli ex-Pareggiati ne servono 38; ci sarebbe  tutta la disponibilità da parte del Governo, ma il Ministro ritiene  più funzionale inserire la misura in una legge delega (una “rivisitazione della norma primaria”) che complessivamente parli anche di governance e di tutte le altre misure che verranno anticipate dai regolamenti di cui sopra. Regolamenti entro il 31 luglio e legge delega entro l’autunno.

Riguardo alle deleghe della Legge 107 sulla formazione musicale, quelle che riguardano la musica nel sistema scolastico, esse dovranno riguardare anche la parte pre-accademica dei Conservatori, ma senza andare oltre; altrimenti si arriverebbe a un eccesso di delega, come il Ministro confessa di aver pensato e sperato.

Segue un rapporto sull’offerta formativa: la situazione bloccata per l’assenza del CNAM, così il Ministro, è stata “superata” dalla 107: la Commissione tecnica di “esperti Afam” ha provveduto a accreditare 5 Istituzioni private e a approvare 774 modifiche ai corsi triennali delle 885 richieste. Altre 78 modifiche necessitano di un prolungamento di istruttoria.

Bienni: «Per i corsi biennali sperimentali di II livello si sta lavorando con un termine per la conclusione e la redazione delle tabelle che sarà di 12 mesi a partire da… ecco, non mi danno la data di partenza, ma presumo entro questo anno solare. Anche su questo sta procedendo questa commissione, però i numeri non sono ancora disponibili perché è una valutazione in corso. Quindi non ho nemmeno i numeri perché è ancora aperta la possibilità di presentazione di istanze dei corsi biennali».

Vicenza, Rovigo, Lecce: i nuovi direttori

In attesa di conoscere i risultati delle elezioni di Milano (il primo turno si concluderà domani 24 giugno), ecco i tre nuovi direttori appena eletti:

Roberto Antonello, 44 voti contro i 40 di Paolo Troncon, è il nuovo direttore del Conservatorio di Vicenza.

Giovanni Spedicati,  72 voti su 80, è il nuovo direttore del Conservatorio di Lecce.

Giuseppe Fagnocchi, 46 voti contro i 22 di Paolo Bidoli, è il nuovo direttore del Conservatorio di Rovigo.