Benevento, direttore confermato

Con 74 voti contro i 16 di Mauro Castaldo e i 15 di Maria Gabriella Della Sala, Giuseppe Ilario è stato rieletto direttore del Conservatorio di Benevento, attualmente nono per numero di iscritti e, a quanto pare, “primo ” per dimensioni della produzione (http://www.ilquaderno.it/conservatori-italiani-benevento-primo-produzione-nono-iscritti-117989.html). Ilario, direttore in carica, è docente di Teoria, ritmica e percezione musicale e è stato più volte Commissario Governativo dal MIUR (nell’a.a. 2003/2004 presso l’Istituto Musicale di Gallarate, nel 2004/005 presso l’Istituto Musicale di Terni, nel 2005/2006 Istituto Musicale di Castelnovo Né Monti).

Qui la segnalazione del «Mattino» e un breve video della proclamazione del risultato tratto da Tvsette Benevento (http://www.tvsette.net/2017/02/24/giuseppe-ilario-riconfermato-alla-direzione-del-conservatorio-musica-nicola-sala-benevento/).

Il sottobosco

Tra i documenti acquisiti dalla settima commissione del Senato nell’ambito dell’esame delle deleghe previste dalla legge 107/2015, quello a firma della neo-eletta direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza, Enrica Palmieri, che in premessa scrive:

«L’AND, nel periodo del mio incarico nel CNAM (Consiglio Nazionale dell’Alta Formazione Artistica Coreutica e Musicale presso il MIUR), dal 2007 al 2012, aveva portato in esame una bozza di biennio specialistico ad Indirizzo Pedagogico-Educativo, ma lo stesso Ministero ne bloccò l’esame in attesa di una riforma della didattica. La riforma c’è stata ma il CNAM (organo chiave ed essenziale della 508) è stato rottamato lasciando così ampia libertà all’accreditamento di privati senza una valutazione attenta di un organo tecnico di controllo. E finchè nei privati c’è la Saint Louis siamo tutti contenti (accreditamento infatti deliberato dal CNAM stesso sulla base dell’eccellenza di questa Istituzione) ma il problema si fa sentire con il resto del sottobosco. E del nostro Biennio Pedagogico-Educativo finalizzato all’educazione alla danza nella Scuola Primaria e Secondaria del Primo Ciclo nessuno poi ne ha ricordato o riesumato il testo lasciato agli atti. Nel mio programma elettorale, nel dare ampio spazio alle scuole e alla loro potenzialità dell’offerta formativa, ho citato proprio questo progetto di biennio come possibilità aggiuntiva per sbocchi occupazionali nell’insegnamento rivolto all’infanzia e al Primo ciclo nell’ambito dell’Istruzione Pubblica impegnandomi in prima persona a creare relazioni per la richiesta di una Media coreutica, sull’esempio della Media Musicale, che sia propedeutica ai licei coreutici di recente istituzione. Ecco perchè avrò cura di aggiungere le parola “coreutico” e “danza” lì dove ritengo sia un’assenza che merita una riflessione alla luce delle intenzioni di questo decreto».

Seguono poi alcune proposte di correzione allo Schema di decreto 382.

La rottamazione del CNAM cui si fa riferimento nel documento citato, oggi da più parti lamentata, fino a ieri da più parti vista come uno “snellimento” di fastidiose e scivolose procedure democratiche, ha reso inevitabilmente, nonostante la presenza della Commissione-che-nelle-more… più pesanti e decisivi i pareri dell’ANVUR [che riguardano esclusivamente la sussistenza di adeguate risorse finanziarie, strutturali (edilizie, strumentali e organizzative) e di personale].

Ma quali sono le linee guida che l’Agenzia valutocratica si è data? Quali i requisiti minimi per le istituzioni che chiedono nuove autorizzazioni?

Qui il documento ANVUR sui requisiti minimi.

Settore Musicale

Pur considerando la complessità di individuare, per il settore musicale, regole generali per definire specifiche esigenze – a causa del numero dei corsi di diploma accademico di primo livello, della diversità delle loro tipologie, della diversità degli strumenti e dei generi, del gran numero di Settori artistico-disciplinari, delle diverse tipologie di erogazione delle lezioni – è possibile stabilire alcuni requisiti minimi preliminari alla valutazione dell’adeguatezza delle risorse strutturali (edilizie e strumentali), che dovrà tenere conto delle specificità succitate.

Aule didattiche e altri spazi, con le seguenti caratteristiche e dotazioni:

per le dimensioni dell’aula e per la necessaria attrezzatura di cui deve essere dotata, è necessario far riferimento allo strumento musicale studiato; le aule devono avere dimensioni adeguate a contenere gli studenti e gli strumenti musicali previsti, nonché devono consentire un’acustica idonea e ottimale per lo svolgimento delle lezioni e per lo studio individuale. Numero di persone per tipologia di lezione: 1-3 persone (per lezioni individuali o gruppo), 4-10 persone (per lezioni di gruppo o collettive), 11-20 persone (piccoli ensemble, collettive), 20+ persone (grandi ensemble, collettive);

spazio tipo “auditorium”;

numero di aule adeguato per lo svolgimento dei corsi e per lo studio pratico e teorico-individuale degli studenti in istituto;

spazio per la pratica e l’allestimento scenico, nel caso della presenza di corsi di Canto lirico;

tutti gli ambienti devono presentare una congrua acustica relativa allo studio musicale per il quale vengono utilizzati.

 Attrezzatura (strumenti musicali), con le seguenti caratteristiche:

per gli strumenti non portabili, è necessaria la presenza stabile nelle aule di strumenti musicali di qualità e non desueti per le lezioni (accordati con frequenza tale da assicurarne costantemente l’efficienza);

oltre alla presenza di pianoforti da studio (verticali e a coda) adeguati e di qualità, per i corsi in cui il pianoforte costituisce lo strumento principale è necessario il possesso da parte dell’Istituzione di pianoforti a coda, adeguati al livello degli obiettivi disciplinari dei corsi; 

attrezzature (leggii musicali, sedie, ecc.) sufficiente per svolgere lezioni di musica e esercitazioni musicali di grandi ensemble;

adeguata dotazione strumentale per il servizio di comodato d’uso per gli studenti;

hardware e software necessario per lo svolgimento delle lezioni;

adeguata manutenzione in esercizio della tecnologia di supporto alla didattica, e un suo adeguato rinnovamento/aggiornamento

Infrastrutture per la ricerca/internazionalizzazione, con le seguenti caratteristiche:

biblioteca interna o un servizio di pari utilità e fruibilità, con un bibliotecario o facente funzioni di certificata competenza, e dotazione adeguata di tutte le

infrastrutture necessarie alle attività di ricerca poste in essere;

spazi e servizi per facilitare l’internazionalizzazione (p.e. l’accesso di studenti dall’estero).

Organizzazione

Nella nota MIUR n. 8093 del 20/06/2016 si sottolinea che l’ANVUR deve verificare che l’organizzazione dell’istituto sia coerente con i principi organizzativi delle Istituzioni AFAM, ai sensi del D.P.R. n. 132/2003.
Nell’art. 4 di tale Decreto vengono indicati quali organi statutari necessari:

il Presidente;

il Direttore;

il Consiglio di Amministrazione;

il Consiglio Accademico;

il Collegio dei revisori;

il Nucleo di valutazione;

il Collegio dei Professori;

la Consulta degli studenti.

Si raccomanda di uniformarsi al disposto del DPR 28/02/03, n. 132 in ordine alla corretta procedura di costituzione degli organi statutari cui l’Istituzione è chiamata a conformarsi.
Si precisa che in caso di richiesta di autorizzazione relativa a una nuova sede decentrata (cfr. par. 1.2.), non dovranno essere costituiti organi statutari per tale sede, ma si farà riferimento agli organi statutari della sede centrale.

Nel caso in cui l’organigramma dell’Istituzione non appaia coerente con quanto previsto dall’art. 4 del DPR 28/02/03, n. 132, l’ANVUR porrà come condizione per il parere positivo all’istanza presentata l’adeguamento a quanto richiesto e ne verificherà l’attuazione nell’ambito delle procedure di valutazione periodica al termine del primo anno di attività, ai sensi dalla nota MIUR n. 8093 del 20/06/2016.

Docenza

In rapporto alle attività formative, il numero di docenti per ciascun corso di diploma accademico di cui si chiede l’autorizzazione deve essere almeno pari al numero dei settori artistico-disciplinari afferenti alle tipologia delle attività di base e caratterizzanti previste dall’ordinamento didattico.

In rapporto al numero di studenti iscrivibili, la docenza da impegnare nei corsi deve essere adeguatamente rapportata a tale numero, definito anche in relazione alle esigenze delle attività didattiche e agli spazi a disposizione dell’Istituzione. A tal proposito il DPR 212/2005, art. 7 comma 9, sottolinea che “il numero massimo degli studenti ammessi ai corsi è programmato dalla singola istituzione in relazione al rapporto tra studenti e docenti, nonché alla dotazione di strutture ed infrastrutture adeguate alle specifiche attività formative, nel rispetto dei requisiti definiti in sede di programmazione e valutazione del sistema”.

Per quanto riguarda la presenza di un nucleo di docenti che in modo continuativo abbia collaborato con l’Istituzione nell’ultimo triennio, per ciascun corso si richiede la presenza negli organici dell’Istituzione di un numero di docenti in possesso di un contratto di incarico di almeno tre annualità, tale da assicurare la copertura disciplinare di almeno il 40% dei crediti degli insegnamenti di base e caratterizzanti previste dall’ordinamento didattico del corso.

Per il settore Musicale può essere considerato come riferimento per definire la numerosità massima degli studenti i scrivibili a ciascun insegnamento, l’art. 15 del Regio Decreto 11 dicembre 1930, n. 1945: “il numero massimo degli allievi per ciascuna scuola è di dieci; per il corso di solfeggio e per i corsi complementari a lezione collettiva è di trenta; per i corsi complementari a lezione individuale è di venti”. Per il settore Arte Drammatica prima dell’inizio di ogni anno accademico il Consiglio di Amministrazione delibera il numero massimo di studenti per la composizione delle classi e l’eventuale sdoppiamento delle classi stesse. E’ ammissibile lo sdoppiamento anche solo di singole discipline impartite nella medesima classe.

Requisiti qualitativi e livello di qualificazione della docenza

La valutazione della qualificazione della docenza si basa su specifici parametri di valutazione del profilo artistico, professionale e culturale dei docenti, di seguito dettagliati, tenendo conto delle specificità di ciascun settore AFAM.

Valutazione del CV del docente

Ai fini di una positiva valutazione del CV del docente, redatto esclusivamente nel formato ANVUR, si ritiene indispensabile accertare i seguenti tre requisiti, procedendo in questo ordine:

Requisito 1: il possesso di un adeguato profilo artistico/scientifico-professionale e di ricerca (definito nel par. 2.3.2.1.);

Requisito 2: la pertinenza del profilo artistico/scientifico-professionale e di ricerca all’insegnamento indicato;

Requisito 3: il possesso di un adeguato profilo culturale (definito nel par. 2.3.2.2.) oppure di una pregressa attività di insegnamento almeno biennale in corsi di formazione superiore, nel gruppo disciplinare pertinente all’insegnamento indicato, con eventuali specifiche indicazioni per settore, di seguito definite (definito nel par. 2.3.2.2.).

In assenza del possesso del Requisito 3, ai fini di una positiva valutazione del CV del docente sarà necessario un motivato parere da parte degli Esperti dell’ANVUR per il settore AFAM, basato sull’elevata qualità del profilo di cui al Requisito 1. In questo caso la positiva valutazione del CV non concorrerà comunque al raggiungimento del limite dei CFA (80%) previsto per l’adeguatezza complessiva della docenza (come di seguito definito).

Valutazione sulla qualificazione complessiva della docenza

L’ANVUR esprimerà una valutazione positiva sull’adeguatezza complessiva della docenza se i docenti in possesso dei Requisiti 1, 2 e 3 sopraelencati, assicurano la copertura disciplinare di almeno l’80% dei CFA del corso di diploma accademico.

Profilo artistico/scientifico-professionale e di ricerca

Per quanto riguarda il profilo artistico/scientifico-professionale e di ricerca del docente (Requisiti 1 e 2), rientrano in questo ambito e sono oggetto di valutazione:

– l’attività professionale documentata, con particolare riferimento a quella inerente alla materia di insegnamento;

– le pubblicazioni edite (cartacee e multimediali), con particolare riferimento a quelle inerenti alla materia di insegnamento.

Settore Musicale

Partecipazioni ad eventi musicali pubblici coerenti con il profilo artistico-musicale della specifica docenza (concerti, performance, spettacoli, ecc.) organizzati da enti di rilevanza nazionale e/o internazionale; esecuzioni di proprie composizioni in manifestazioni di rilevanza nazionale e/o internazionale. Ai fini della valutazione si considera per ogni evento: il ruolo svolto, la pregnanza degli eventi (per luogo di esecuzione e per l’ente organizzatore), il numero complessivo di eventi denunciati (max 20);

Produzione di ricerca correlata all’attività artistico-musicale del docente, coerente con la materia insegnata (pubblicazioni cartacee, audio, audio-visive, opere multimediali, ecc.). I “prodotti” della ricerca devono avere standard di riconoscibilità artistico/scientifica almeno nazionale (max 10). Ai fini della valutazione si considera: il ruolo svolto, l’importanza dell’editore, il numero di prodotti.

Nel CV possono essere presenti titoli valutabili concernenti:

attività relativa ai precedenti casi, ma non coerenti con la disciplina insegnata. Ai fini della valutazione si considera: l’affinità con la disciplina insegnata, il ruolo svolto, la pregnanza degli eventi (per luogo di esecuzione e per l’ente organizzatore), il numero complessivo di titolo indicati (max 10);

altro tipo di attività artistico-musicale. Ai fini della valutazione si considera la pregnanza e la relazione con la materia insegnata.

Si precisa che potranno essere valutate esclusivamente le partecipazioni di cui venga fornita una completa descrizione verificabile da parte dell’ANVUR o dalle Istituzioni di competenza/riferimento:

per concerti, performance, spettacoli: a) ruolo svolto, b) tipologia di composizione eseguita, c) tipologia di gruppo (solista, orchestra/ensemble), d) luogo, e) data, f) ente organizzatore, ecc.;

per composizioni proprie: a) organico, b) editore, c) date e luoghi di esecuzioni, e) eventuali committenti, ecc.;

per produzioni di ricerca: a) tipologia di attività; b) ruolo svolto; c) eventuale prodotto ed editore, ecc.

Per i docenti di strumento o di discipline caratterizzanti (strumento principale, musica di insieme, pianoforte complementare, ecc…), il Requisito 3 è assolto con il possesso di un diploma di Conservatorio del vecchio ordinamento, oppure di un diploma accademico di II livello, conseguito in istituti statali o riconosciuti dallo Stato, italiani o esteri (nel seguito, diploma accademico di Conservatorio), afferenti all’insegnamento indicato.

Il possesso di un diploma accademico di Conservatorio afferente, non strettamente specifico per la disciplina di insegnamento (p.e. per le discipline jazz o pop), deve essere compensato da un curricolo di alto profilo artistico specifico nella disciplina di insegnamento.
Per i docenti di materie di carattere musicologico/scientifico, linguistico (Storia della musica, Paleografia musicale, Informatica musicale, Conoscenza della lingua straniera, ecc…) è richiesta almeno una laurea specialistica o magistrale universitaria (o di vecchio ordinamento), afferente alla materia di insegnamento. Per alcune discipline è indispensabile il possesso di una specifica una laurea specialistica o magistrale universitaria (o di vecchio ordinamento), come indicato nella tabelle che segue.

Insegnamento

Titolo di studio

Organizzazione, diritto e legislazione dello spettacolo musicale
COCM/01

Tecniche della comunicazione

COCM/02

Laurea di vecchio ordinamento in:

  •   Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo
  •   Economia
  •   Giurisprudenza

    Con esami specifici attinenti all’insegnamento, o curricolo professionale nella disciplina.

    oppure Laurea di nuovo ordinamento di II livello in:

  •   Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale (LM-65 o 76/S)
  •   Scienze dell’economia (LM-56 o 64/S)
  •   Scienze economico-aziendali (LM-77 o 84/S)
  •   Giurisprudenza (LMG/01 o 22/S)

    Con esami specifici attinenti all’insegnamento, o curricolo professionale nella disciplina.

Area delle discipline musicologiche:
Bibliografia e biblioteconomia musicale – CODM/01 Etnomusicologia – CODM/02 Musicologia sistematica – CODM/03

Storia della musica – CODM/04 Storia della musica elettroacustica – CODM/05 Storia del jazz, delle musiche improvvisate e audiotattili – CODM/06

Poesia per musica e drammaturgia musicale – CODM/07

Laurea di vecchio ordinamento in:
 Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (orientamento

Musica)
 Musicologia

oppure Laurea di nuovo ordinamento di II livello in:

  •   Musicologia e beni culturali (LM-45)
  •   Musicologia e beni musicali (51/S)

Pedagogia musicale

CODD/04

Laurea di vecchio ordinamento in:  Pedagogia
 Scienze dell’educazione

Con esami specifici attinenti all’insegnamento, o curricolo professionale nella disciplina.

oppure Laurea di nuovo ordinamento di II livello in:
 Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua (LM-57

o 65/S)

Con esami specifici attinenti all’insegnamento, o curricolo professionale nella disciplina.

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Insegnamento

Titolo di studio

Informatica musicale

COME/05

Laurea di vecchio ordinamento in:  Informatica
 Scienze dell’informazione

Con esami specifici attinenti all’insegnamento, o curricolo professionale nella disciplina.

oppure Laurea di nuovo ordinamento di II livello in:  Informatica (LM-18 o 23/S)

Con esami specifici attinenti all’insegnamento, o curricolo professionale nella disciplina.

Lingua e letteratura italiana

CODL/01

Laurea di vecchio ordinamento in:

  •   Filosofia
  •   Lettere
  •   Lingua e cultura italiana
  •   Materie Letterarie
  •   Storia

    oppure Laurea di nuovo ordinamento di II livello in:

  •   Filologia, letterature e storia dell’antichità (LM-15)
  •   Filologia e letterature dell’antichità (15/S)
  •   Filologia moderna (LM-14 o 16/S)
  •   Lingua e cultura italiana (40/S)
  •   Scienze storiche (LM-84)
  •   Storia antica (93/S)
  •   Storia contemporanea (94/S)
  •   Storia medievale (97/S)
  •   Storia moderna (98/S)
  •   Scienze filosofiche (LM-78)
  •   Filosofia e storia della scienza (17/S)
  •   Filosofia teoretica, morale, politica ed estetica (18/S)
  •   Storia della filosofia (96/S)

Lingua straniera comunitaria

CODL/02

Laurea di vecchio ordinamento in:  Lingue

oppure Laurea di nuovo ordinamento di II livello in:

  •   Lingue e letterature moderne europee e americane (LM-37)
  •   Lingue e letterature moderne euroamericane (42/S)

 

Risposta immediata

Sono state presentate ieri alla Camera due interrogazioni a risposta immediata, cui ha risposto la Ministra Valeria Fedeli.  Riportiamo qui sotto il relativo resoconto:

(Iniziative volte a incrementare le risorse destinate alle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, evitando disparità di trattamento rispetto agli istituti universitari statali – n. 3-02804)

RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Signora Ministro, come lei ben sa, nella legge di bilancio si è stabilito di aumentare la no-tax area degli studenti universitari e degli AFAM, cioè conservatori e accademie. Negli articoli successivi si parla, comunque, di un fondo che dovrebbe sostenere il sistema universitario rispetto a questa maggiore entrata. Mentre il fondo, però – l’FFO – è stato aumentato di 55 milioni per quest’anno e di 105 per il prossimo, quello degli AFAM non ha subito la stessa sorte. Evidentemente, nel mondo degli AFAM c’è una forte preoccupazione anche perché, come sa, gli AFAM non beneficiano di contributi come il sistema universitario: di fatto si reggono sulle tasse che pagano gli studenti. Quindi, volevamo capire come si intende procedere per evitare una disparità di tratta- mento che sarebbe giustificata a fronte degli stessi obblighi.

VALERIA FEDELI, Ministra dell’Istruzione dell’università e della ricerca. Grazie, signora Presidente. Grazie, onorevole Vignali, la ringrazio per aver focalizzato l’attenzione su una tematica a me molto cara, quale è quella del diritto allo studio universitario. In proposito, ritengo opportuno rappresentare preliminarmente alcune delle più recenti misure che abbiamo adottato. Intanto, c’è l’istituzione di una «no tax area » per gli studenti con ISEE fino a 13 mila euro iscritti al primo anno accademico e la previsione di agevolazioni per i fuori corso meritevoli appartenenti a nuclei con ISEE fino a 30 mila euro; vi è anche l’incremento di 50 milioni di euro, a decorrere dal 2017, del finanziamento del Fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio; poi, il finanziamento di almeno 400 borse di studio nazionali all’anno per il merito e per la mobilità universitaria, ciascuna da 15 mila euro, bandite dalla Fondazione « Articolo 34 »; poi anche lo stanziamento di 5 milioni, a decorre dal 2017, per l’orientamento degli studenti. Questo è prova concreta dell’impegno del Governo su un tema così cruciale per le nostre studentesse e i nostri studenti. Venendo ora alla questione oggetto del quesito, mi corre l’obbligo di specificare, soprattutto in via preliminare, che l’incremento del Fondo di finanziamento ordinario dell’università – l’FFO –, disposto con la legge di stabilità per l’anno 2017, non può essere destinato, come da lei auspicato, anche alle istituzioni AFAM, atteso che la destinazione di tale Fondo è stabilita per legge (articolo 5 della legge 537/93).

Fatta tale fondamentale ed imprescindibile premessa, mi preme mettere in evidenza che quest’anno, cioè per il 2017, il Fondo ordinario attribuito alle istituzioni AFAM, con un ammontare pari a 13.779 milioni, registra un incremento di oltre il 10 per cento rispetto all’anno scorso. Proprio attraverso il decreto mi- nisteriale che fissa i criteri di riparto del Fondo ordinario per le istituzioni AFAM per l’anno 2017, stiamo valutando di aumentare significativamente il peso percentuale del parametro legato al numero di studenti esonerati dal pagamento delle tasse di iscrizione. Una diversa ponderazione dei criteri, al fine di valorizzare quello connesso agli esoneri della contribuzione studentesca andrebbe nella direzione di sostenere quelle istituzioni che potrebbero subire la maggior flessione finanziarie riconducibile a tale fenomeno. Segnalo, inoltre, che, allo scopo di far fronte prioritariamente alla possibile contrazione delle entrate da contribuzione studentesca, il Ministero sta anche lavorando per individuare, nell’ambito delle risorse non vincolate del Fondo per le istituzioni AFAM, pari a 12.339 milioni di euro, la migliore combinazione possibile tra la quota da destinare all’ordinario funzionamento e la quota destinata al sostegno della produzione artistica, di ricerca e le manifestazioni ed iniziative di particolare interesse a carattere nazionale ed internazionale. Assicuro in ogni caso sin da ora l’impegno mio e del Ministero per individuare le soluzioni, anche normative, che rendano possibile quanto prima un incremento dello stanziamento complessivo del Fondo da ripartire tra le istituzioni AFAM.

RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Grazie, signora Ministro, sono molto parzialmente soddisfatto, lo dico subito, per queste ragioni. Primo: la legge che istituisce l’FFO è del 1993, quella che rende i conservatori università è del 1999. Non possiamo continuare a considerare, quando ci fa comodo, i conservatori non università e, quando ci fa comodo, università. Arriviamo ad una definizione, però che sia una: cioè, non possiamo continuare ad andare avanti in modi alterni. Questa è la prima osservazione che vorrei fare. La seconda è la seguente. Francamente, che si usi questo criterio di riparto, addirittura, togliendo risorse alla produzione, mi sembra veramente una cosa assurda: mi sembra il gioco delle tre carte, che non è accettabile, perché è come dire: guarda, le risorse sono sempre quelle che ti davo, però te le giro in un altro modo e te le tolgo da altre cose che sono altrettanto utili ed importanti. D’accordo, invece – tutto il nostro sostegno –, se si vuole incrementare questo Fondo: se il Governo sta lavorando ad una manovra correttiva o qualcosa del genere, io credo che questa debba essere l’occasione. Però, francamente, dire che facciamo dei criteri a partire dagli stessi fondi mi sembra una cosa veramente che non ha molto senso: non credo che verrebbe accolta con favore dal mondo degli AFAM e io credo anche con qualche ragione. Io credo che bisogna anche iniziare ad essere coerenti sulle questioni: la legge dell’FFO è del 1993, se arrivano altri soggetti che sono università, io dico trattiamoli complessivamente come trattiamo un’università che ha gli stessi numeri – Bologna –, ma da tutti i punti di vista; e allora, forse, iniziamo ad avere un’equità delle cose. Non sto dicendo che dobbiamo togliere risorse all’università, però, un po’ più di equità su queste cose credo sarebbe giusta per un settore che, per noi, è un fiore all’occhiello a livello internazionale.

 

 

(Chiarimenti in relazione alle risorse necessarie per la ridefinizione della pianta organica della sezione staccata del conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce, con sede a Ceglie Messapica – n. 3-02805)

NICOLA CIRACÌ. Signor Ministro, nel 2005, tramite il decreto-legge n. 7, modificato dalla legge di conversione 31 marzo 2005, n. 43, è avvenuta la statizzazione e l’accorpamento dell’Istituto musicale parificato gestito dal comune di Ceglie Messapica al conservatorio statale di musica «Schipa» di Lecce, in qualità di sezione staccata, assumendo l’ordinamento previsto per i conservatori musicali e il relativo funzionamento in forme e modi prescritti per le predette istituzioni. Quindi, diventa università anche la sede di Ceglie Messapica.

È stata stipulata successivamente una convenzione, nel 2006, in cui il MIUR e il suddetto comune hanno stabilito le modalità e i termini dell’accorpamento. Vi è stata un’inerzia da parte del MIUR – che dura dodici anni praticamente –, nella quale la statizzazione non è mai stata completata: un pezzo di questa statizzazione tuttora rimane sulle spalle del bilancio comunale, malgrado il MEF abbia chiarito con una nota, in maniera più che chiara, che le spettanze toccano completamente al MIUR.

Non voglio dilungarmi, perché questa è una battaglia di burocrazia che, ormai, ha rasentato il ridicolo, se non il penoso, addirittura. Perché il problema qual è? Che adesso i docenti cambiano ogni anno, con una mortificazione della continuità didattica che gli studenti dovrebbero avere; quest’anno siamo arrivati al punto che i docenti hanno dei contratti Cococo che mortificano i docenti stessi. Chi viene fortemente penalizzato sono gli studenti. Facciamo una richiesta di rideterminazione della pianta organica: Ceglie ha un solo impiegato amministrativo, quindi si contravviene anche alle regole sul lavoro e sulla sicurezza del lavoro. A questo punto, vor-rei finalmente una risposta: dopo un decennio abbondante, penso che ci spetti.

VALERIA FEDELI, Ministra dell’Istruzione dell’università e della ricerca. Grazie, onorevole Ciracì, come da lei ricordato, in attuazione del decreto-legge n. 7 del 2005, il MIUR e il comune di Ceglie Messapica, nel 2006, hanno sottoscritto apposita convenzione secondo cui il personale in servizio presso l’Istituto musicale pareggiato, gestito dallo stesso comune, è inquadrato nei ruoli del conservatorio « Tito Schipa » di Lecce. Questo, però, solo a seguito dell’incremento della corrispondente dotazione organica di posti da rideterminare, previa approvazione del MIUR, di concerto con il MEF e con il Ministro della funzione pubblica. La convenzione precisa, infatti, che, fino all’effettivo inquadramento, il personale in servizio presso l’Istituto musicale pareggiato resta a carico del comune di Ceglie Messapica. Come rappresentato dal MEF con la nota da lei citata, non è stato possibile sino ad ora dare attuazione alla predetta convenzione, in quanto gli importi originariamente previsti non erano sufficienti agli obiettivi di rideterminazione della pianta organica e trasferimento del personale. Lo stesso MEF, infatti, scriveva che l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 1-quinquies del decreto legge n. 7 del 2005 è risultata insufficiente ai fini della rideterminazione, con decreto interministeriale, della complessiva dotazione organica del conservatorio di Lecce comprensivo della sezione di Ceglie, pur proposta dal Ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca. Ora, la legge di bilancio del 2017 ha incrementato, a decorrere da quest’anno, la quota di stanziamento del capitolo relativo al funzionamento delle istituzioni AFAM, destinata alla sezione staccata di Ceglie Messapica, cui è quindi destinato un importo pari a euro 330.000. Questo per- metterà di contribuire da quest’anno, in modo significativo, al pagamento degli stipendi del personale dell’ex istituto pareggiato ancora dipendente dal comune di Ceglie Messapica, e soprattutto permetterà al MIUR di proporre nuovamente al Ministro dell’Economia e delle finanze e al Ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, ai fini dell’adozione, il decreto di modifica della dotazione organica del conservatorio di Lecce, procedendo conseguentemente alle necessarie variazioni di bilancio delle risorse dell’attuale capitolo relativo al funzionamento delle istituzioni AFAM statali e a quello relativo agli stipendi del personale di ruolo di tali istituzioni, dando così attuazione all’adeguamento della dotazione organica.

NICOLA CIRACÌ. Ministro, ho fatto i calcoli: lei è l’ottavo Ministro che fa questa promessa. Vorrei, dopo sette Ministri che non l’hanno mai mantenuto, tornare in Aula successivamente e dire che l’ottavo Ministro ha mantenuto l’impegno. Per il momento, grazie per le delucidazioni.

Petizione precari Istituto «V.Bellini» di Catania

Con una petizione su change.org il collega Stefano Sanfilippo chiede«al Sindaco, nel suo ruolo di Presidente del Consorzio Istituto Bellini, principale ente finanziatore dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “V. Bellini”, di sostenere e incoraggiare il C.d.A. dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “V. Bellini”  nell’ adottare tutti i doverosi atti deliberativi previsti dalla deliberazione del c.d.a N. 6/2016 del 24 febbraio2016  al fine di procedere senza ulteriori indugi alla stipula di contratto a tempo indeterminato con gli aventi diritto, in ossequio alle norme del comparto AFAM, destinatari di contratto a tempo determinato, senza soluzione di continuità, da circa 20 anni presso l’Istituto Bellini, vincitori di concorso ai sensi della L.128/2013».

Qui per firmare la petizione

Quel mezzo minuto sull’Afam

Nel corso della replica alle Commissioni riunite di Camera e Senato, la ministra Fedeli ha dedicato una trentina di secondi anche all’Afam, rivendicando la centralità del settore e ribadendo l’impegno del Governo a intervenire, consolidare e aggiornare l’autonomia del sistema Afam agendo su reclutamento, governance, e distribuzione  territoriale dell’offerta formativa con processi di statizzazione graduale ma certa già nel 2017.

Replica

Il prossimo martedì 21 febbraio si terrà a Commissioni riunite la replica del Ministro Fedeli alle osservazioni originate dall’esposizione delle sue linee programmatiche.

 

Altre audizioni

Dalla Commissione VII del Senato, nell’ ambito delle audizioni sulle deleghe previste dalla legge 107/2015, gli interventi di Luigi Berlinguer (0′ 30”) e del sindacato UNAMS, che nel giudicare con soddisfazione lo Schema di decreto 382 chiede però una chiara definizione della durata dei corsi propedeutici già all’interno del provvedimento (1h 20′ 50”- 1h 24′ 43”).

Qui di seguito il link alla web tv del Senato:

http://webtv.senato.it/4621?video_evento=3343

Questo il documento UNAMS.

Questo il documento del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica.

Questo il documento del Forum Nazionale per l’Educazione Musicale

Questo  il documento del Coordinamento Nazionale TFA, in cui si chiede che la durata dei corsi propedeutici «sia limitata ad un solo anno e preveda tavoli istituzionali di raccordo con i suddetti Licei al fine di non creare inutili doppioni nell’offerta formativa musicale dei vari territori».

Diplomi v.o. equipollenti fino al 2021?

Con un emendamento  al Decreto Milleproroghe approvato ieri dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, emendamento assai simile all’analogo emendamento approvato e inserito nel Milleproroghe dell’anno passato, si chiede:

4.40 e id. 4.41 (testo 2)

Puglisi

Dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
«5-bis. All’articolo 1, comma 107-bis, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, le parole: “31 dicembre 2017” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2021″».

Questo il testo dei commi 107 e 107bis della legge 228/2012 che si chiede di modificare:

107. I diplomi finali rilasciati dalle istituzioni di cui al comma 102, al termine dei percorsi formativi del previgente ordinamento, conseguiti prima dell’entrata in vigore della presente legge e congiuntamente al possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, sono equipollenti ai diplomi accademici di secondo livello secondo una tabella di corrispondenza determinata con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulla base dei medesimi principi di cui ai commi 102 e 103, da emanarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.

107-bis. Il termine ultimo di validità ai fini dell’equipollenza, di cui al comma 107, dei diplomi finali rilasciati dalle istituzioni di cui al comma 102 è prorogato al 31 dicembre 2017.
(comma introdotto dall’art. 1, comma 10-ter, legge n. 21 del 2016)

Si chiede pertanto di prorogare ulteriormente (al 2021) la validità, ai fini dell’equipollenza, dei diplomi v.o.

Nella seduta odierna dell’Assemblea del Senato, il relatore del Milleproroghe, Stefano Collina, ha poi  annunciato che sono stati approvati anche altri due emendamenti riguardanti l’Afam:

l’estensione all’anno scolastico 2016-2017 della possibilità di attingere alle graduatorie nazionali ad esaurimento di cui all’articolo 2-bis del decreto-legge n. 97 del 2004 (convertito dalla legge n. 143 del 2004), per l’attribuzione degli incarichi di insegnamento a tempo indeterminato e determinato nelle istituzioni AFAM;

un’assai più misteriosa modifica alle «disposizioni sull’abilitazione scientifica musicale» [?].
Aggiornamento del 16 febbraio:
Approvato definitivamente dal Senato il maxi-emendamento 1.800 interamente sostitutivo del testo del disegno di legge, e contenente entrambe le misure succitate. Il testo passa ora all’esame della Camera dei Deputati.

Almanacco del giorno prima: le proteste – proposte di un anno fa

 

Un anno fa la Giornata di Protesta e di Proposta, con iniziative e attività musicali in ogni istituto su tutto il territorio nazionale, proclamata dalle Conferenze dei Direttori, dei Presidenti e dei Presidenti delle Consulte degli Studenti dei Conservatori. Una giornata che da subito ci parve  presa molto sul serio dalle realtà più piccole, assai meno da alcuni Conservatori più grandi: ricordiamo la sovversiva masterclass di liuto di un importante Conservatorio del nord.

Alla proclamazione della Giornata di Protesta e Proposta seguì un’ulteriore mozione dell’ 11 marzo, in cui si ribadiva la «mobilitazione – peraltro mai sopita – di tutti gli istituti italiani finché non saranno emanati i decreti sul reclutamento e sulla messa a ordinamento dei piani di studio di biennio, oltreché adeguatamente chiarite le posizioni ministeriali riguardo all’annosa questione degli istituti non statali».

Nel frattempo?

Un DDL in Commissione al Senato (322), che ambirebbe a statizzare gli Istituti ex-pareggiati e a risolvere il problema del precariato e che in cambio offrirebbe un “riassetto” del sistema attraverso la creazione di Politecnici su base regionale;

una delega (382) che si occuperebbe di riorganizzare la “filiera” musicale attraverso otto decreti ministeriali che dovrebbero occuparsi della creazione di nuovi corsi propedeutici al triennio e dell’abolizione degli attuali corsi pre-accademici;

un avvicendamento alla guida della Conferenza dei Direttori;

nessuna notizia sul Decreto sul Reclutamento, che il nuovo Ministro Fedeli ha recentemente dichiarato essere sul solito “tavolo del MEF”;

l’annuncio da parte di Marco Mancini di una bozza di decreto per la messa in ordinamento dei bienni e il conseguente avvio della Ricerca nelle Istituzioni;

l’eventualità di un meccanismo di statizzazione “graduale e progressivo” conseguente alle risorse disponibili annualmente, con una  statizzazione invece già possibile per le Accademie “storiche”, dato che  i fondi sono già stanziati.